Il presidente scende in campo per difendere la sua società, i suoi giocatori dopo i cori del Franchi in seguito al ko contro il Bologna
Toccategli tutto, ma non i suoi «ragazzi». Del resto Rocco Commisso vive la Fiorentina come una vera e propria famiglia viola. E per questo è pronto a tutto pur di difenderla. E così ieri, dopo la sconfitta col Bologna salutata dai fischi e (soprattutto) dal coro «fate ridere», ha deciso di fare da scudo. «Sono qua per difendere la società, la squadra, l’allenatore e tutti quelli che lavorano per me», ha detto nel corso di un lungo intervento nel Pentasport su Radio Bruno. «Quello che ho sentito allo stadio domenica sono porcherie che non posso accettare». Scrive il Corriere Fiorentino.
Un fiume in piena colmo di rabbia. Per una critica che in città, dal suo punto di vista, sta andando oltre il limite e il rispetto. «Ho letto dei voti sui giornali assurdi. Ma come sarebbero stati se la rovesciata di Saponara fosse entrata? Non si può un giorno parlare dei giocatori come degli eroi (riferimento all’esaltazione per la qualificazione alla semifinale di Coppa Italia,ndr ) e qualche giorno dopo dire che sono scarsi. Solo a Firenze succedono queste cose».
E poi ancora: «Io so quanto cuore mettono in tutto quello che fanno e ripeto che quei cori sono inaccettabili». Un tema, questo, sul quale impazza la discussione. Anche perché nel post partita era stato Italiano a definirli «eccessivi». Ed è la stessa richiesta di Commisso. «I tifosi ci devono stare vicino — ha infatti aggiunto il presidente — perché è nelle difficoltà che si vede chi vuol bene alla squadra». Giocatori, allenatore, e dirigenza. La difesa è totale.
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Redazione LaViola.it