Connect with us

News

Titolarissimi e necessità di cambiare qualcosa: Pioli e le valutazioni su giocatori e modulo

Quattro sconfitte in sette gare, 7 punti in 7 partite. La Fiorentina inizia un’altra sosta per le Nazionali con il morale basso, dopo il ko di Verona contro il Chievo. La squadra di Maran ha infilato il coltello nella piaga delle incertezze della formazione di Pioli, interrompendo un percorso di crescita che era andato avanti dalla precedente pausa del campionato. Da sosta a sosta, i viola si ritrovano ancora con molti dubbi e una fisionomia di squadra da trovare.

La difesa continua a prendere gol (solo un ‘clean sheet’, nel 5-0 a casa Hellas), il centrocampo a due non sempre regge, gli esterni non sempre fanno a dovere le due fasi, l’attacco produce ma è poco concreto. Ed arriva con poca fluidità in area avversaria. E poi errori di singoli e di reparti, tanto da lavorare per Pioli. Con il tecnico che inizia a ricevere le prime critiche dai tifosi, nonostante sia forse l’ultimo colpevole della situazione in quanto condottiero di una squadra costruita in ritardo e fatta di pochi giocatori pronti. E pochi elementi veramente di qualità, per provare a lottare per un posto nella parte sinistra di classifica. Per giocarsela con Atalanta, Torino, Samp e le altre. Con il monte ingaggi che, ricordiamo, è il 9° della Serie A.

Il calendario sulla carta viene incontro alla Fiorentina (Udinese, Benevento, Torino in casa senza Belotti, Crotone), ma è chiaro che con questa Viola ragionare sugli avversari viene difficile. Serve lavorare su sé stessi, per trovare un’idea giusta di squadra. Fin qui Pioli ha sempre portato avanti il 4-2-3-1 come sistema di gioco, fin da Moena (e al di là dei giocatori, visto che in molti sono arrivati dopo Ferragosto). Utilizzando da inizio campionato un blocco di base: Sportiello, Gaspar (Laurini in due occasioni), Pezzella, Astori, Biraghi, Badelj, Veretout, Thereau, Benassi, Chiesa, Simeone. Ecco i titolarissimi di Pioli nelle prime sette partite stagionali, per minutaggio e presenze (Gil Dias è una sorta di ‘dodicesimo’).

“Bisogna trovare delle certezze, a scapito anche di chi si meriterebbe di giocare”, ha ripetuto in queste settimane il tecnico viola. Che ha fatto poche modifiche anche nelle tre gare ravvicinate della scorsa settimana. Babacar non è mai partito titolare (e ha deluso quando è entrato a gara in corso), Eysseric idem dopo lo stop fisico alla 2° giornata, a centrocampo non ci si è mai discostati dall’assetto a due. E poi Benassi trequartista che, nonostante la buona volontà, ha inciso ben poco. Inutilizzato il giovane Lo Faso, così come Hagi, Milenkovic e Zekhnini (solo 10′ per il norvegese); pochi minuti per Cristoforo e fresco fresco è stato l’esordio di Saponara.

Adesso che fare? A livello di gioco, e anche di impostazione di squadra, servono forse altre idee. Idee diverse, che diano più possibilità alla Fiorentina. Magari inserendo un centrocampista in più (Benassi), o riproponendo la difesa a 3 vista solo nel finale con il Bologna. Oppure affiancando qualcuno a Simeone, spesso troppo solo. “Dopo 7 partite, con la sosta, farò le valutazioni necessarie”, ha confermato Pioli dal Bentegodi. C’è da aspettarsi, insomma, qualche cambiamento. Di modulo e di gerarchie. Tra chi ha deluso e chi invece ha dimostrato di poter dare qualcosa di importante. Serve una sterzata per dare un senso ad una stagione che rischia di diventare anonima e mediocre.

16 Comments
Iscriviti
Notifica di
guest

16 Commenti
ultimi
più vecchi più votati
Vedi tutti i commenti

Altre notizie News

16
0
Lascia un commento!x