Rassegna Stampa

Tinti: “Il decreto crescita penalizza i calciatori italiani. I nostri giovani devono giocare”

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Il noto procuratore Tullio Tinti: “Il decreto crescita penalizza i calciatori italiani. Ci sono troppi stranieri. I nostri giovani devono giocare”

Parla così alla Gazzetta Dello Sport il noto procuratore Tullio Tinti, che ha avuto tra gli altri i viola Luca Toni e Giampaolo Pazzini alla Gazzetta Dello Sport: “Il Decreto Crescita è nato per favorire il ritorno dei cervelli con una tassazione agevolata, ma all’atto pratico il provvedimento ha determinato un’invasione di giocatori stranieri. È vero che è arrivato qualche campione stagionato, ma insieme a loro ci sono in Italia tanti signor nessuno”.

GIOVANI ITALIANI. “Tre anni fa l’Italia Under 19 perse la finale dell’Europeo contro il Portogallo. I vincitori hanno spiccato il volo nei massimi campionati continentali, i nostri sono finiti nelle serie minori. Un esempio? Gabbia, per fortuna, ora si è conquistato uno spazio nel Milan, ma quell’estate finì alla Lucchese in Serie C. Un destino comune a tanti. In A gli stranieri sono 355, un’esagerazione. E dire che, a partire dal grande lavoro di Mancini, tutte le nostre selezioni si fanno valere all’estero. Ciò significa che la qualità dei nostri vivai è eccellente, il problema è che non valorizziamo le nostre nuove leve. È importante che un ragazzo che vale si confronti in Serie A. Così impara e, soprattutto, la sua autostima cresce. Tra i tanti faccio l’esempio di Scamacca: quante maglie ha dovuto cambiare nelle serie inferiori prima di sbarcare in Serie A. Gli abbiamo fatto perdere troppo tempo”.

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