Le dichiarazioni del centrocampista argentino sui ricordi della sua esperienza a Firenze
Dodici anni in Europa tra Francia, Russia, Spagna e Italia, dei quali solo sei mesi a Firenze. Alberto Facundo Costa, meglio conosciuto come Tino, ha militato alla Fiorentina nella seconda metà di stagione 2015-2016, collezionando 8 presenze in una squadra che al termine della stagione si qualificò in Europa League, grazie al quinto posto in classifica. Quella nel capoluogo toscano è stata l’ultima esperienza nel calcio europeo, poi c’è stata la prima esperienza in Sud America con la maglia del San Lorenzo, la squadra del suo cuore. Oggi il centrocampista gioca in Colombia, all’Atlético Nacional, e LaViola.it lo ha contattato in esclusiva:
Com’è la situazione in Colombia?
“La situazione a Medellin è migliore rispetto all’Europa: ho tanti amici lì che mi raccontano le loro esperienze. Qui sono state prese le dovute precauzioni rapidamente e questo è stato un bene. Calcisticamente qui sto molto bene e mi sento amato: questo mi fa sentire felice, oltre a giocare nel club più grande della Colombia”.
Che capitolo della sua carriera è stato quello alla Fiorentina?
“La mia esperienza alla Fiorentina la ricordo bene e con molto affetto. Ho incontrato persone straordinarie: sia per quanto riguarda i giocatori, sia per lo staff. C’erano Marcos Alonso, Borja Valero, Zarate, Roncaglia, Astori e Bernardeschi, oltre a molti altri. Davide era un grande professionista: era allegro e un grande difensore. A Firenze mi ha voluto Paulo Sousa, un allenatore molto bravo, ma c’erano tanti giocatori forti e per questo non è stato facile per me trovare spazio. Avremmo potuto fare di più perché quella era una grande squadra. Non sono rimasto perché in quel momento avevo altri piani per la mia carriera”.
La sorprende il rendimento di Ilicic in Champions League?
“Non sono rimasto sorpreso né da Ilicic né da Gasperini perché sono due grandi. Apprezzo tanto questo allenatore, è un crack”.
Segue ancora il calcio italiano?
“Veramente, da quando sono tornato in Sud America non ho seguito molto. Mi ricordo però la partita della scorsa stagione tra Fiorentina e Genoa all’ultima giornata. È stato strano vederla, anche perché al Genoa ho vissuto un anno meraviglioso. A gennaio stavo per tornare in Italia, ma poi il trasferimento non si è concretizzato”.

Di
Mattia Zupo