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Tifosi e contestazioni: i risultati sul campo sono solo fattore scatenante di un malessere più profondo. Si chiude il calciomercato, ultimo “botto” per la Fiorentina?

Non c’è un modo per digerire la domenica nera vissuta dalla Fiorentina. Subire un 1-4 contro la penultima in classifica è inaccettabile anche per tifosi abituati a vedere uno-due “sfondoni” clamorosi a stagione da parte della Fiorentina. Tuttavia, soffermarsi sulla singola partire vuol dire guardare un particolare nel ben più ampio quadro generale. È innegabile che non è responsabilità diretta dei Della Valle se la Fiorentina ha preso quattro scoppole contro l’Hellas Verona, perché è innegabile che i viola siano organicamente superiori ai gialloblu. Pur con tutti i difetti che si vogliano trovare in questa rosa e nella gestione della Fiorentina, i punti di distanza in classifica tra le due formazioni avrebbero dovuto vedersi. Senza alcuna scusante.

Ormai, però, questo non importa più a nessuno. I risultati sul campo sono solo fattore scatenante di un malessere ben più profondo. E in continua crescita. Già, perché se l’anno scorso ai cori contro Della Valle da parte della Curva Fiesole seguivano fischi da parte di altre zone dello stadio, in questo campionato (in particolare domenica) nessuno interrompe i cori polemici direzionati alla proprietà. Di conseguenza, se dovesse verificarsi un’altra debacle della Fiorentina, la contestazione a fine partita potrebbe risultare essere ancor più feroce.

A stemperare questo malessere, questo rapporto ormai irrecuperabile tra tifosi e proprietà, non aiutano di certo le dichiarazioni di Corvino a fine partita (visibilmente scosso, questa l’attenuante da non sottovalutare). È già stato detto, ma repetita iuvant: dopo una sconfitta del genere, scaricare anche solo una parte delle colpe su anche solo una piccola(?) parte di tifosi vuol dire sbagliare completamente la strategia comunicativa con una piazza già infuocata.

In un contesto del genere, paradossalmente Pioli ed i giocatori quasi sono passati inosservati agli occhi dei tifosi contestatori. Questo non denota affatto ingenuità da parte dei supporters gigliati: dall’inizio della stagione la Curva Fiesole ha affermato il suo totale disaccordo con le politiche societarie ed il suo conseguente sostegno ad una squadra costruita con miseri valori tecnici.

Tuttavia, ciò non giustifica la doppia orrenda prestazione contro Hellas e Sampdoria. Mister Pioli (che ha le sue belle responsabilità sulle ultime cadute dei gigliati) deve capire per qual motivo i suoi ragazzi non siano rientrati dalle vacanze di gennaio. Perché la stagione viola sembra ormai scivolata nell’anonimato, ma non si può comunque mollare il colpo a febbraio. Un popolo orgoglioso come quello fiorentino non lo accetterebbe.

Oggi, inoltre, si chiude il calciomercato. Arrivato ieri il francese Dabo, per la Fiorentina resta aperta un’intricata vicenda: quella che riguarda Khouma El Babacar. Il senegalese è dato in partenza da Firenze da innumerevoli sessioni di mercato, ma in questa occasione la sua cessione sembra potersi realmente concretizzare; se non altro per la presenza in prima persona di Mino Raiola nella trattativa con il Sassuolo. A posto di Baba, e il condizionale è d’obbligo, dovrebbe arrivare un Falcinelli che fino alla scorda stagione sembrava in rampa di lancio per consacrarsi ma che in questo campionato ha faticato in zona gol (3 reti in 23 presenze: un po’ pochine). Vedremo come si concluderà questa frenetica trattativa, in ore di mercato nelle quali tutto può succedere.

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