Non fossero bastate le prime pagine di una ventina di giorni fa quando la Fiorentina su tutti i quotidiani ed i media nazionali veniva dipinta come un supermarket , piazza da dove tutti i big fuggivano, adesso l’ironia si è spostata sulla difficoltà di portare in dote a Pioli i sostituti di chi è stato ceduto. Eysseric ed Emre Mor erano due operazioni già chiuse nell’ottica di Pantaleo Corvino. L’esterno che sostituisse Bernardeschi ed il trequartista che all’occorrenza può fare anche l’esterno nel 4-2-3-1 erano praticamente già presi. Poi il mercato ha fatto il suo corso, lasciando la Fiorentina a bocca asciutta. Da una parte ci si è messo di mezzo il Nizza, che con un inatteso passaggio del turno in Champions ai danni dell’Ajax ha portato il club francese a temporeggiare sempre più. Dall’altra la volontà del giocatore che preferisce andare a fare l’alternativa di lusso a Milano piuttosto che il protagonista a Firenze. Fatto sta che Pioli anche oggi contro il Wolfsburg non avrà nessuno su cui lavorare in ottica campionato. Saponara è infatti ai box per infortunio, ed a San Siro non ci sarà, Chiesa contro l’Inter sarà assente per squalifica. E poi c’è il rebus punta. Anche lì tutto è in ballo.
A 14 giorni dall’inizio della Serie A la Fiorentina è ancora in alto mare. Nel summit di mercato dell’altro giorno a Firenze tra Corvino e Cognigni si è riflettuto soprattutto del perché il comparto sportivo abbia incontrato così tante difficoltà nel chiudere alcune operazioni. Che poi è ciò che ha fatto intendere anche il capitano Davide Astori non più di qualche giorno fa. Questione di appeal, in primis, per una società che non giocherà le coppe l’anno prossimo. Questione caotica a livello societario dove la chiarezza è l’ultima cosa ad esser di casa, e che non attrae di certo. Questione di budget, perché se è vero che i soldi sono entrati dalle cessioni, è altrettanto vero che a Corvino è stato esplicitamente chiesto di ridurre i costi fissi, ovvero gli ingaggi. E se Corvino si impunta, lo sappiamo bene. Anche per poche centinaia di migliaia di euro l’operazione non si fa. Limiti e responsabilità da una parte, e dall’altra. Sia di chi sta facendo mercato, sia di chi tesse le trame dall’alto. Sempre che ancora lo stia facendo. Questione di rapporti, con il dg viola che quando si scontra rompe. E se rompe lo fa senza margini di ricucitura.
Il weekend intanto scorrerà via senza sorprese. L’inizio della prossima settimana, in tal senso, dovrà per forza di cose vedere un’accelerata decisa su vari fronti. L’ora del tira e molla è pressoché scaduta. Andare incontro a richieste, anche se più alte rispetto ad alcune proprie valutazioni, è diventato ormai obbligatorio. A costo di sborsare qualcosa in più Corvino dovrà dare a Pioli i primi rinforzi di un’estate che volge al termine. Il rischio di stroncare sul nascere l’entusiasmo di chi ha voluto con forza arrivare ad allenare la Fiorentina c’è. Ed aumenta sempre più. Così come il rischio di dover sacrificare già le prime due giornate di campionato in nome del bilancio e di principi che si scontrano con un mercato che ha cambiato le proprie leggi. E laddove anche un club come la Fiorentina riusciva a colmare quel gap economico con ambizione e appeal, dato anche dall’Europa, adesso è solo l’aspetto economico a poter convincere un calciatore di medio-buono livello a sposare la causa viola.
Jesé è caldissimo dopo la tribuna di ieri col Psg, poi si valuteranno un altro esterno ed un centrocampista dato che Badelj è in partenza così come potrebbe andar via un altro centrocampista tra Cristoforo e Sanchez. Servirà anche un terzino sinistro, e chiarire una volta per tutte il destino di Kalinic. Tantissimo lavoro per Corvino e Freitas. Adesso non si può più sbagliare, ed attendere. Ora servono i fatti. II tempo è già scaduto.
Di
Gianluca Bigiotti