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Thereau e quell’ultimo sgarbo alla Signora: l’uomo giusto per Pioli, stasera ci riprova
Sa come si fa. E cosa si prova. Dopo di lui, ad ora, nessuno mai. Cyril Thereau è riuscito ad associare il proprio nome allo stadio della Juventus. Il francese, infatti, è stato l’ultimo a segnare un gol in grado di far vincere i suoi (l’Udinese) quando in campionato i bianconeri giocano in casa. Era la prima giornata del 2015-16, sono passati oltre due anni. Nel frattempo lui ha cambiato squadra e lo stadio della Juve il nome. Tutto il resto è rimasto immutato, ovvero il contesto ed i risultati che da allora la formazione di Allegri ha ottenuto fra le mura amiche. Dove in A non ha più perso.
Chissà quanto piacerebbe a lui e a tutta la città di Firenze ripetere quel tocco vincente sotto porta. L’impresa è difficilissima. Certo il francese dal suo arrivo qualcosa ha aggiunto alla Fiorentina e non solo per una semplice questione scaramantica (due vittorie in altrettante partite da quando veste il viola). Che cosa, lo spiega direttamente Pioli. «È un giocatore che conosco molto bene. Sa quali sono le difficoltà del campionato italiano, è bravo a trovare la giusta posizione in campo sia nell’accorciare quando dialoghiamo che nel farsi trovare in area se serve. Crea spazi e ci dà la possibilità di scavalcare il centrocampo con il lancio lungo quando ci pressano perché anche di testa è bravo. Sono tutte soluzioni importanti».
L’inizio è stato ottimo. Subito titolare a Verona con tanto di primo gol in viola (su rigore), dopo i due con l’Udinese. Contro il Bologna è andata meno bene: molto lavoro sporco, qualche tentativo di dialogo, ma anche difficoltà ad uscire dalla morsa dei difensori di Donadoni. Per questioni prettamente tattiche oggi Thereau è in ballottaggio. La sfida interna è con un connazionale, ovvero Eysseric. Molto più centrocampista di lui, ma anche in teoria meno pericoloso. E decisamente meno esperto di Serie A.
Quell’esperienza che invece fa di Thereau un punto di riferimento per i tantissimi volti nuovi, quasi tutti giovanissimi, a disposizione di Pioli. Il termine chioccia non è il massimo, anche se spiega la funzione. Diciamo che il tecnico viola, caldeggiandone l’acquisto, ha voluto inserire un modello tattico-comportamentale da seguire. Troppo acerba la Fiorentina vista nelle prime due uscite contro Inter e Samp, serviva un tassello diverso. Forse più utile per il presente che nel futuro, visti i 34 anni già compiuti. Ma il futuro senza presente non esiste. Dovesse toccare ancora a lui, i compiti per stasera sono già assegnati. Farsi trovare libero e nelle giuste porzioni di campo in fase di possesso, e disturbare l’azione di Pjanic quando tocca alla Juve attaccare. Scambiandosi poi il ruolo con Chiesa e Benassi per non dare punti di riferimento. Ci sarebbe un’altra cosa da fare, piuttosto complicata. Segnare. Se non altro, sa come si fa.