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Testa al presente, il futuro può aspettare. Italiano e le parole che rinviano tutto a fine stagione

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La corsa all’Europa e la semifinale di ritorno in Coppa: la concentrazione è massima. Così l’argomento futuro viene rinviato a fine stagione

Cinque partite in sedici giorni, la corsa all’Europa e la semifinale di ritorno di Coppa Italia a Torino. Un momento decisivo per la stagione viola, tutti sono totalmente concentrati sul presente. Tanto che a domanda sul futuro in conferenza stampa, lo stesso Vincenzo Italiano non ha voluto dare troppe indicazioni: Non esiste risposta in questo momento, solo concludere benissimo, arrivare più in alto possibile e poi si parlerà di futuro, sicuramente. Ma in questo momento nessuno, neanche la proprietà e i dirigenti hanno voglia di parlare di altro. Restiamo concentrati, vogliamo aggiungere la ciliegina: concentrazione solo sul campo. Non c’è niente di programmato, si va avanti, si lavora giorno dopo giorno. Il nostro direttore è stato chiaro: stiamo lavorando, ci stiamo conoscendo e ne parleremo a fine anno. Ma ora non ci siamo mai posti il problema, pensiamo al campo. Chiaramente poi si parlerà del resto”.

A FINE STAGIONE. Insomma, nessuna distrazione. Nessuna parola su un futuro da vivere e programmare insieme, sul contratto o altro. La concentrazione è massima e i rapporti, c’è da ribadirlo, sono stati fin qui più che buoni. Per quanto la Fiorentina ha saputo costruire mano a mano, per i risultati sul campo. Appuntamento a fine stagione, quindi. Così come aveva anticipato Joe Barone una decina di giorni fa: “Con Vincenzo abbiamo un ottimo rapporto e c’è un contratto con opzione in favore della Fiorentina. Poi vediamo a fine stagione, ci sederemo come facciamo sempre ma ha un ottimo rapporto anche con Rocco”, aveva detto il dg viola. Italiano, appunto, ha un contratto fino al 2023 con la Fiorentina, con opzione da parte della società per allungare il rapporto per un’ulteriore stagione. Tra un mesetto quindi, dopo Fiorentina-Juventus del 22 maggio, le parti si metteranno ‘a tavolino’ per analizzare la stagione e per parlare di ambizioni, programmi e futuro. Con un contratto magari da allungare e adeguare economicamente (Italiano è ad ora il 10° più pagato in Serie A, con 1,2 milioni circa all’anno).

RAMADANI. “Chiaramente qui sto bene, ho un contratto e non cambia nulla. Ho dei consulenti che mi stanno vicino e mi danno una mano per cercare di crescere ed essere sempre un professionista all’altezza della situazione. Il mio pensiero è di far bene queste 9 partite, la mia concentrazione è sempre sul campo”, aveva commentato Italiano un paio di settimane fa, quando uscì la notizia del nuovo rapporto con Ramadani. Un procuratore che da anni gravita attorno al mondo Fiorentina, tra operazioni importanti e cessioni remunerative. I rapporti tra Ramadani e la dirigenza, in mezzo alla ‘battaglia’ di Commisso ad una certa fetta di procuratori, restano buoni, come dimostrano il rinnovo della scorsa estate di Milenkovic e l’arrivo di Nastasic.

RAPPORTI. Insomma, ad oggi non ci sono segnali particolarmente preoccupanti. Ma va registrata la volontà comune di chiudere al meglio questa stagione per poi sedersi e parlare insieme del futuro. Anche perché Italiano è stato riconosciuto più volte dai dirigenti come il grande artefice della rivalutazione di gran parte della rosa, come creatore di un’identità, di un orgoglio che si era perso negli ultimi anni. Italiano è il profilo che cercavamo e la squadra si è messa a completa disposizione del tecnico”, disse Barone a gennaio. “Italiano mi piace tantissimo. Lo seguivo dai tempi del Trapani. Poi allo Spezia. Gioca alto, pressa, propone. Un tipo di calcio alla Zeman, oppure come il Lipsia. Esattamente quello che cercavamo come profilo”. E lo stesso tecnico ha instaurato con la città un rapporto profondo, in poco tempo: “Sono qui da pochi mesi, ci si accorge subito della passione che ha il tifoso fiorentino per la propria squadra. Tutto questo lo trasferisce a chi allena”, ha ribadito oggi in conferenza. “Sono contento di aver portato questo entusiasmo, di aver risvegliato questa grande passione dopo alcuni anni di difficoltà. Siamo tutti contenti di questo. Il coro ‘portaci in Europa’? Mi fa immenso piacere, queste cose mi emozionano, mi danno spinta e carica. Mi fa piacere che la gente capisca che tutti, dallo staff ai giocatori e alla società, stanno dando il massimo. Mi fa piacere sentire il mio nome da un pubblico come quello di Firenze che mi spinge a dare sempre il massimo”. Mentre a febbraio diceva: “Qui si lavora bene, mi piace questa passione che c’è intorno alla squadra. Ti spinge a dare sempre il massimo e a non mollare mai. Sapevo e sentivo di questo amore e affetto, ma vivendolo in prima persona ci si accorge che qui c’è qualcosa di straordinario. Penso che si possa costruire qualcosa di importante. Stiamo iniziando a conoscerci meglio con la società, a capirci l’uno con l’altra in maniera profonda. Vedremo come si evolverà. Ma lavorare in una piazza come questa per tutti gli allenatori e per chi fa calcio è una grande soddisfazione. Adoro vedere passione, attaccamento. Mi piace da impazzire lavorare in questo clima qui”.

BINOMIO CHE FUNZIONA. Italiano è stato quindi il grande artefice della rinascita della Fiorentina, così come allo stesso tempo la Fiorentina ha permesso a Italiano di imporsi ad uno step più alto. Se oggi il tecnico è considerato il migliore tra gli emergenti è anche grazie al grande lavoro nell’ambiente fiorentino. Insomma, una crescita comune e un binomio che ha portato grandi benefici ad entrambe le parti. Impensabile, per la Fiorentina, non dare seguito e continuità ad una stagione come questa, così come non sarebbe certo banale per Italiano ricominciare tutto daccapo in un’altra piazza: con un’annata così alle spalle si sono gettate delle basi importanti, e soprattutto una qualificazione europea (come sperano tutti) potrebbe ‘servire’ al tecnico stesso per aumentare il proprio bagaglio di conoscenze e gestione del gruppo (non ha mai vissuto il turno infrasettimanale europeo né da calciatore né da allenatore, ad esempio). Per di più, per quanto sia molto apprezzato anche da società importanti, non sarebbe forse semplice trovare la prossima estate un’altra realtà ‘europea’ nel nostro campionato, con le varie Inter, Milan, Napoli, Juve e Roma che andranno avanti con i rispettivi allenatori, come probabilmente faranno anche Lazio e Atalanta. Discorsi che, comunque, Italiano e la Fiorentina faranno a fine campionato, quando si misureranno ambizioni e volontà per il futuro. Ora nessuno si sbilancia: testa solo ad un finale di stagione da vivere da protagonisti.

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