In Sardegna serve un cambio di passo per puntare almeno al 6° posto e all’Europa League. E in trasferta l’acuto manca da tre mesi
C’è un’altra Europa da provare a conquistare. Ovvero quella tramite il campionato, che potrebbe rappresentare una valida alternativa per riconfermarsi sulla scena internazionale qualora il percorso in Conference dovesse poi rivelarsi amaro quello delle ultime due stagioni. Scongiuri a parte, già giovedì la testa di Raffaele Palladino era già proiettata alla difficile trasferta di domani a Cagliari (fischio d’inizio alle 15), campo in cui la Fiorentina ha vinto solo una volta nelle ultime cinque partite (nello scorso campionato, peraltro segnando il gol-vittoria al 103′) e che metterà di fronte a Ranieri e soci l’ennesima «piccola» contro cui ottenere punti pesanti. Così scrive La Nazione.
PER L’EUROPA. Lo score ottenuto fino ad oggi con le ultime della classe è stato piuttosto deficitario e anche per questo il tecnico, che tornerà in panchina in Serie A dopo la squalifica con il Parma, si attende un deciso cambio di passo. E il discorso riguarda anche il bottino ottenuto in trasferta nel 2025: lontano dal Franchi, infatti, i viola in campionato non vincono dal 26 gennaio (84 giorni fa), data dopo la quale sono arrivati tre ko e un pari. Per mettere la freccia sulle romane e spostare il mirino anche sul Bologna serve dunque molto di più. Fare tabelle oggi è prematuro eppure gli ultimi dieci campionati raccontano che per centrare il sesto posto (l’ultimo che, di solito, dà l’accesso all’Europa League) sono serviti tra i 61 e i 66 punti finali, con le ultime tre annate che hanno sempre premiato la Roma con 63 lunghezze. La Fiorentina, negli ultimi sei turni, dovrà quindi viaggiare a una media di almeno 1,7 punti a partita.
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Redazione LaViola.it