Possibile tesoretto in estate dai riscatti dei prestiti. Ma anche lunga lista di possibili esuberi. Milioni da reinvestire al meglio per fare un salto in avanti
“Col Covid il fatturato della Fiorentina è crollato”. Tante volte lo ha detto e ribadito il patron viola Rocco Commisso, che con la sua Mediacom ha colmato le ingenti perdite causate dalla pandemia, e ripianato costi di gestione cresciuti a dismisura senza che, tuttavia, i risultati sportivi siano andati di pari passo. Anche quest’anno, come quello passato, la Fiorentina si ritroverà a dover evitare la retrocessione fino al termine della stagione, e anche nella prossima annata non potrà contare sugli introiti delle coppe europee. Tornare a lottare per posizioni Uefa sarà, comunque, l’obiettivo del club viola, che nella prossima estate potrebbe andare incontro a rivoluzioni totali a livello di organigramma e rosa.
TESORETTO O ESUBERI? Oltre a una parte dei soldi della cessione di Chiesa, anche se il grosso è previsto per la fine della stagione 2021-22, (più ulteriori rate dei soldi per Pedro dal Flamengo) arriveranno nelle casse viola anche i 3 milioni previsti dall’obbligo di riscatto in caso di salvezza del Verona per il passaggio di Ceccherini in gialloblu. Poi ci sono tutti quelli in bilico: dai big come Lirola, per cui il Marsiglia ha un diritto di riscatto a 13 milioni, a Duncan, che il Cagliari potrebbe riscattare a 16 milioni, fino a Saponara, che ha un diritto di riscatto a 2 milioni per lo Spezia. Poi ci sono i 3 milioni che lo Sparta Praga potrebbe versare per il diritto di riscatto di Hancko (su cui c’è un controriscatto per la Fiorentina), e i 10 milioni previsti dal diritto di riscatto per Marco Benassi al Verona, operazione ai limiti dell’inimmaginabile. Quindi le situazioni di Alban Lafont e Riccardo Sottil. Il portiere francese ha un diritto di riscatto di 9 milioni al Nantes con controriscatto per la Fiorentina fissato a 11. Tornerà di proprietà del club viola per ripartire, con una valutazione che si aggira adesso sui 20 milioni. Sottil ha un diritto di riscatto a 11 milioni in favore del Cagliari con controriscatto viola a 13. Anche lui tornerà a Firenze e probabilmente ci rimarrà.
Nelle casse gigliate, dunque, potrebbero entrare diversi milioni di euro in caso di cessioni e riscatti, con una forbice che va dai 3 per il solo Ceccherini fino agli oltre 70 se Cagliari, Verona e Marsiglia dovessero riscattare Duncan, Benassi, Lirola, Sottil (con conseguente non controriscatto della Fiorentina) e gli altri (Lafont compreso). Scenari, tuttavia, molto incerti e differenti tra loro. E non preventivabili.
SFOLTIRE. “Quando arrivammo trovammo in rosa 70 calciatori” ha detto più volte Commisso, col mantra dello sfoltimento che ha caratterizzato i primi mesi di gestione Pradè. E a giugno prossimo il rischio di ritrovarsi punto e daccapo c’è. Sia nel caso in cui molti dei sopracitati giocatori non dovessero essere riscattati, sia per il ritorno di una schiera di calciatori che rientreranno dai vari prestiti.
Ranieri, Dalle Mura, Terzic, Zurkowski, Cerofolini, Gori torneranno dalle proprie esperienze in B, Hristov, Illanes, Ghidotti, Lovisa, Bigica, Trovato, Longo, Meli, Marozzi, Koffi e Lakti dalla C, Beloko dall’estero. Potrebbero entrare altri soldi da Graciar, con i cechi del Mlada Boleslav che hanno un diritto di riscatto inferiore ai 400 mila euro e da Zekhnini, che il Losanna potrebbe riscattare per meno di mezzo milione di euro. Rasmussen ha un altro anno di prestito al Vitesse, con un diritto di riscatto nel 2022.
Patate bollenti o tesoretti per il (nuovo o vecchio) ds della Fiorentina? Il mercato ne dirà di più. Oltre alle possibili, se non praticamente certe, partenze dei vari Milenkovic e Pezzella per un’altra cinquantina di milioni che entreranno nelle casse viola, da reinvestire stavolta, possibilmente, in maniera azzeccata.
Di
Gianluca Bigiotti