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Tesoretto… o no? Gennaio tra esuberi, intuizioni, rinforzi e… rischio ‘bidoni’
Stop al campionato, spazio al mercato. Il calcio giocato fa spazio a trattative e idee, il pallone va in vacanza e in primo piano arrivano contatti, telefonate, incontri. Mercato particolarmente difficile, quello di gennaio: la stagione è in corso, c’è chi è più o meno in linea con i propri obiettivi, pochi soldi da spendere (specie nel calcio italiano). La Fiorentina, dopo la linea tracciata dai Della Valle, non farà eccezione. La domanda è una: tesoretto… o non tesoretto, per Corvino?
In estate, dal calciomercato, sono entrati una trentina di milioni di euro, ed è stato abbattuto il monte ingaggi così come alcuni costi di gestione. Come ribadito dall’ultimo cda che ha chiuso il 2017 viola, però, la Fiorentina resta in puro ‘autofinanziamento’. Un’autogestione finanziaria che comprende costi sportivi e manageriali, spese calcistiche e di gestione extracampo. I Della Valle, insomma, dopo anni a staccare assegni hanno ribadito di non voler più mettere un euro. E a partire da gennaio la Fiorentina, in aggiunta, dovrà anche esercitare diversi riscatti piuttosto onerosi: Sportiello (6 milioni), Saponara (9 milioni), Pezzella (10 milioni), Biraghi (2 mln), Laurini (1,5 mln).
Insomma, la risposta è no. Niente tesoretto per Corvino, che si muoverà – al pari di molti colleghi – cercando il ‘costo zero’ e le spese ridotte. A suon di prestiti, o cercando di incassare qualcosa dalle cessioni. Importante, infatti, sarà il mercato degli esuberi: Hagi potrebbe portare un paio di milioni (ma si starebbe lavorando su un’opzione su futura rivendita), mentre tra Maxi Olivera, Sanchez e Cristoforo difficile pensare che qualche squadra possa acquistarli a titolo definitivo (a meno di offerte da mercati esteri più ricchi). Semmai, cedendo i tre giocatori, si andrebbero a ‘risparmiare’ circa 2,5 milioni di euro lordi nel monte ingaggi.
Poca roba, però. E quindi anche la Fiorentina guarderà ad esuberi di altre squadre. Magari in prestito. A sinistra, non a caso, tornato caldo il nome di Antonelli, ed è stato accostato ai viola anche Stafylidis, che non gioca all’Augsburg. A centrocampo difficile arrivare adesso a Viviani, punto fermo della Spal che vuole giocarsi la salvezza: più fattibile Cataldi (proprietà Lazio, ora in prestito al Benevento), mentre Koziello (un altro che nelle ultime settimane ha perso il posto) sarebbe un affare in prospettiva (è un classe ’95).
Nomi e profili che, però, non alzerebbero la qualità della Fiorentina ‘titolare’, andando ad aggiungere semmai ‘competitività interna’ come comprimari. Da non escludere, in ogni caso, che venga fatta qualche operazione pensata al futuro: Koziello, Roussillon e non solo, trattative sulla base di prestito con riscatto per rilanciare giocatori ‘scontenti’. A gennaio scorso, ad esempio, Corvino prese Sportiello e Saponara, a giugno ha poi ribadito la formula con Pezzella, Laurini, Biraghi e Gil Dias.
In passato Corvino, nel mercato di gennaio, prese giocatori come Neto, Ljajic, Behrami, Kroldrup, Kuzmanovic, ma anche altri come Ruben Olivera, Bolatti, Felipe, Cacia, Da Costa. Altri tempi, altri soldi. Ma a maggior ragione adesso il passaggio da ‘affare’ a ‘bidone’ può essere breve. Anche perché inserire giocatori a stagione in corso non è mai facile, specie da altri campionati. Così come difficile pretendere un rendimento immediato (anche fisico) a chi magari non ha mai giocato per mesi, essendo una riserva del proprio club.
Certo è che sì, questa Fiorentina avrebbe bisogno di almeno due-tre pedine per puntare all’Europa. Perché è lì, a giocarsela con Sampdoria, Atalanta, Milan, Torino, Udinese, ma ha anche alcuni limiti evidenti. Pioli, con il lavoro quotidiano, si è ‘guadagnato’ la possibilità di veder rinforzata fin da subito la sua squadra. Come era stato fatto intendere fin dall’estate, tra l’altro. “Bisogna capire chi può far parte della Fiorentina del futuro, poi questa squadra verrà migliorata nelle prossime sessioni di mercato”, è stato detto in questi mesi. Ce la faranno, Corvino e Freitas, ad avere le giuste intuizioni per il presente e per il futuro? Pioli ci spera, e non sarebbe male, magari, avere un centrocampista pronto per il 14 gennaio, alla ripresa degli allenamenti. Visto che, a Marassi contro la Samp (domenica 21), mancherà un certo Veretout. E presentarsi con Sanchez titolare (fin qui deludente, e al centro del mercato) non sarebbe proprio il massimo.
