Le vie del mercato viola: low profile con prestiti e bassi costi, o cessioni pesanti per finanziare acquisti più importanti
La volontà della proprietà è costruire una Fiorentina da Europa. Parole chiare di Andrea Della Valle, nel lungo e difficile mercato serviranno poi i fatti. Perché una base su cui lavorare è vero che c’è, ma altrettanto realistico è il fatto che, nel solo ‘campetto’ titolare, vanno inseriti almeno tre giocatori di valore. Portiere, regista/mediano ed esterno offensivo. Tre ruoli mica da poco da coprire, per non parlare di un terzino destro che magari andrebbe inserito con la prospettiva di essere titolare.
BUDGET E ‘SCOMMESSE’. Il tutto con un budget di partenza che non dovrebbe superare i 10-15 milioni di euro, frutto dei ‘risparmi’ delle precedenti sessioni di mercato. E allora, senza qualche ‘aggiunta’ da parte della proprietà, il lavoro di Corvino sarà complicato e rivolto all’inventiva. Tra occasioni, prestiti (soprattutto), giocatori magari da rilanciare. Con il rischio di prendere ‘bidoni’ o giocatori poco funzionali che, inevitabilmente, aumenta.
‘TESORETTO’ DAGLI ESUBERI. Dagli esuberi, poi, bisognerà cercare di incassare il massimo. Come fatto con Bruno Gaspar. Cifra da 4,5/5 milioni che rappresenta un primo ‘tesoretto‘, altre entrate potrebbero arrivare dai vari Eysseric, Maxi Olivera, Cristoforo, Dragowski, Sanchez, Tomovic, Thereau. Servirebbero, però, altri ‘colpi’ in uscita in stile Gaspar, appunto. Per giocatori che non hanno proprio tanti estimatori pronti a mettere sul piatto milioni cash.
REBIC E SAPONARA. Magari qualcosa potrebbe muoversi sul fronte Rebic, diventato ‘fenomeno’ all’Eintracht e, con la vetrina Mondiale alle porte, appetito a suon di milioni da diversi club importanti. La Fiorentina ha una percentuale importante sulla futura rivendita dei tedeschi, potrebbe così entrare qualcosa nelle casse viola.
E chissà anche da Saponara: se non troverà collocazione a livello tattico nella nuova Fiorentina di Pioli (dovrebbe ripartire dal 4-3-3), Corvino potrebbe ricavare qualche milione prezioso. Da tutte queste cessioni, poi, bisogna completare l’undici base e dare al tecnico una panchina meno lunga del solito ma con più qualità. La missione di Corvino e Freitas, insomma, pare sulla carta abbastanza complicata.
CESSIONI PESANTI. Un’estate lunga e difficile, sulla strada per l’Europa. Obiettivo esplicitato dalla proprietà e non solo. Nel giro di una decina di giorni si dovrebbe sapere anche il responso dell’Uefa sulla vicenda-Milan, e chissà che qualcosa non possa cambiare anche per il mercato. Anche se la vera questione sarà sulle eventuali cessioni pesanti. Riuscirà, la Fiorentina, a tenere i giocatori più ambiti sul mercato? Per Chiesa sarà difficile non vacillare a cifre sui 60-70 milioni, anche Veretout e Milenkovic (specie dopo il Mondiale) sono nel mirino di club importanti. La priorità di inizio mercato è quella di tenere i migliori, e anche i tifosi spingono per non lasciar partire – in particolare – un gioiellino fatto in casa come Federico. Ma è chiaro che in caso di partenza eccellente la priorità sarebbe reinvestire (e bene) quanto incassato. Cosa non fatta negli ultimi anni (da Alonso a Bernardeschi). Tanti club, anche più importanti della Fiorentina, vendono giocatori a cifre ‘fuori mercato’ per poi rinforzarsi, reinvestendo e puntando su giocatori che aumentano la qualità complessiva. E in fondo gran parte della questione è tutta qui.
Di
Marco Pecorini