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Terzo modulo adottato dalla Fiorentina in stagione: il 3-5-2 convince ma il 4-3-3…

Con l’avvento della difesa a tre nella sfida di venerdì con il Cagliari la Fiorentina ha adottato il terzo diverso sistema di gioco in questa stagione di radicali cambiamenti. Dopo le prime parentesi con il 4-2-3-1, poi accantonato per agevolare un Benassi più adatto a giocare in un centrocampo a tre piuttosto che giocare dietro le punte, il 4-3-3 è stata la soluzione scelta con maggior continuità dalla squadra gigliata.

A Cagliari per la prima volta si è vista la difesa a tre, optando per un 3-5-2 di montelliana memoria. Il risultato è stata una fase difensiva ai limiti della perfezione (impeccabili i tre centrali, e pensare che mancava Pezzella); un Chiesa più distante dalla porta (argomento cardine degli scettici di questo sistema di gioco) ma ugualmente costante spina nel fianco per la difesa sarda; una fase offensiva ricca di azioni pericolose, troppo spesso sciupate da pecche di lucidità dalla trequarti in su.

Quest’ultimo è un problema che va oltre i semplici moduli: la Fiorentina deve trovare maggior concretezza e lucidità nella sua fase offensiva, a prescindere dal modo in cui i giocatori stanno in campo. In difesa, invece, con tre centrali difensivi la Fiorentina in un certo senso può valorizzare un ruolo sul quale si è investito molto nel mercato estivo, con Milenkovic e Hugo che guadagnano chances di giocare dal primo minuto. Il problema di interpreti, semmai, può riguardare la corsia sinistra, dove Biraghi è apparso in difficoltà a dover percorrere tutta la fascia per novanta minuti, in entrambe le fasi di gioco. Ma siamo sicuri che da terzino di una difesa a 4 la situazione sia poi così tanto migliore?

La cosa che si fa più apprezzare della promozione del 3-5-2, più che il modulo in sé, è la possibilità di cambiare sistema tattico anche in base agli avversari. Pioli dalla prossima partita potrà adattare la sua Fiorentina guardando alle caratteristiche di chi avrà di fronte, vantaggio che in un campionato lungo può essere un’arma in più. Sono lontani i tempi di Sousa, quando anche in mancanza di giusti interpreti si continuava ad utilizzare lo stesso identico sistema di gioco, finendo per trovarsi ad esempio un Tello costretto a coprire l’intera corsia di sinistra, con evidenti difficoltà nella fase difensiva.

Sia chiaro: il 4-3-3 (che diventa spesso 4-3-1-2 con Thereau che svaria per tutto il campo) resta il modulo di riferimento per questa squadra. Non potrebbe essere altrimenti: finora è il sistema che ha dato maggiore affidabilità al roster gigliato e non basta una partita per sentenziare che con la difesa a tre la Fiorentina giochi meglio. Di sicuro, però, rivedremo altre volte le novità portate da Pioli in Sardegna.

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