Terracciano: “Ribery un campione. Un orgoglio essere viola. Sogno la Fiorentina in alto”

Il portiere gigliato: “Ribery è un campione, in ogni aspetto. Ha avuto un impatto che ti rimane dentro nello spogliatoio

Parla così il portiere della Fiorentina Pietro Terracciano al media ufficiale del club viola:

NORMALITA’. “Sto bene, speriamo che il peggio ormai sia passato. Anche il fatto che adesso, piano piano, si stia tornando alla normalità, aiuta a ritrovare un po’ di serenità. Per tutti è stato difficile. Abbiamo vissuto mesi anomali. Ricevere notizie sempre negative non hanno aiutato, è importante adesso essere responsabili, tutti. E sperare che vada tutto nel migliore dei modi. Io sono abbastanza carnale, nelle mie manifestazioni d’affetto. Con i compagni e gli amici. Ma ora dobbiamo tutti stare attenti”

RITORNO AL CENTRO SPORTIVO. “Bello, ma strano. Ci siamo rivisti dopo mesi, ma non potevamo stare vicini. O salutarci. Siamo fortunati, ora, che le cose vanno meglio. La professione che facciamo è bella, e ci voleva, una bella botta di adrenalina dopo due mesi complicati. Già riprendere, toccare il pallone, fa un effetto come se fossi tornato bambino”.

FIORENTINA. “Il nostro club è stato tra i primi a mettere in pratica tutte le norme di sicurezza. Anche adesso. Siamo ipercontrollati. I medici e il dottore della Fiorentina ci controlla con costanza. Il rischio zero non esiste, sappiamo che è ancora un momento delicato. Dobbiamo un po’ trattenerci quando siamo in campo, ma dal punto di vista medico ci sentiamo tranquilli e tutelati al cento per cento grazie alla Fiorentina”.

BARONE, COMMISSO, PRADE’. “Sono stati tutti molto vicini a noi. Abbiamo sentito tutti loro, non accade sempre. In altre società non era scontato che avvenisse ciò. Sentire la vicinanza della dirigenza, del Presidente, è stato davvero molto importante”.

PAURA. “All’inizio sì. Sono andato a distanza dalla mia famiglia appena ho avvertito il pericolo. E ho sofferto tanto. La lontananza dai miei bambini…Ma dovevamo farlo. C’è di mezzo la salute, e lo rifarei subito. Il primo mese avevo tanta preoccupazione, e non riuscivo neanche a pensare al pallone, al campo. Ora è tutto diverso”.

INTENSITA’ E RIBERY. “Non avevamo dubbi che saremmo ripartiti a mille, conoscendo il mister. E quindi abbiamo lavorato tanto a casa. Stiamo bene, anzi forse siamo anche ad un buon livello fisico e atletico. E’ tornato anche Ribery, mancava da molto tempo. Sul campo, perché nello spogliatoio è sempre stato molto presente. E rivederlo in campo, col pallone tra i piedi, fa un bellissimo effetto. Ha una storia incredibile. Non ci pensi sempre, ma quando ti fermi a rifletterci, fa impressione quello che è. E’ un campione, in ogni aspetto. Ha avuto un impatto che ti rimane dentro nello spogliatoio. E’ arrivato e sembrava uno di noi, subito. Umanamente è una persona che ti dà tanto. E ti spinge a migliorare, ed è una grande qualità”.

NAPOLI. Ad un tifoso che gli dice di andare al Napoli risponde così: “In vacanza, posso andare. L’ultima volta che siamo andati là non sono rimasti molti contenti (ride)”.

TIFOSO VIOLA. “Mio fratello è sempre stato tifoso della Fiorentina, quando c’era Batistuta, quel 1-0 con rete di Batistuta. Era avvelenato con Edmundo che se n’era andato, quando la Fiorentina lottava per lo scudetto. A lui piaceva molto. Al sud non è comune essere tifoso viola, e lui lo era tantissimo. E mi è rimasto sempre impresso. E a me è sempre stata nel cuore la Fiorentina. E ora sono felicissimo di essere arrivato qua. Quando ero ad Empoli, alla fine della mia avventura, non ero più felice. Volevo andare via, e quando è arrivata la Fiorentina ho detto: fatemi firmare subito. Ero e sono davvero felice di essere arrivato in maglia viola”.

EMOZIONE. “Quando ho esordito, contro la Lazio, ho vissuto un’emozione davvero forte. Avevo fatto tanta gavetta, giocare per la Fiorentina era un traguardo davvero importante, che sapevo di essermi meritato col lavoro. Ero davvero felice quel giorno. Giocare per la Fiorentina è una cosa speciale per me. E per questi tifosi. Sono molto legato alla piazza viola. Mi sono ambientato alla grande, in città e con tutti i compagni”.

QUEST’ANNO. “Sono contento di essermi sempre fatto trovare pronto, quando sono stato chiamato in causa. Penso sia un merito mio, sì, ma anche del mister dei portieri, Alejandro Rosalen Lopez. Ci tiene tutti sulla corda. Potresti essere costretto a scendere in campo, sempre, in ogni momento, e senza preavviso. E chi fa il portiere deve dare fiducia ai compagni. Quindi, mentalmente, devi essere sempre pronto. Giocando poco, poi, devo essere subito in grado di fare benissimo. E mi alleno sempre con questo atteggiamento. Sono orgoglioso di essere un calciatore viola, e cerco di dimostrarlo sempre”.

GLI ALTRI. “C’è grande rispetto tra noi portieri. Lavoriamo tutti per migliorarci tra noi. Anche con i giovani. Solo se lavoriamo tutti al meglio si ottengono risultati positivi. Ci alleniamo tutti molto forte, con Rosalen, anche umanamente ci dà molto. C’è molta empatia tra noi portieri”

UOMO SPOGLIATOIO. “Ce ne sono tanti in questo gruppo. Quando magari sei un po’ più grande si avverte un senso di responsabilità maggiore verso i più giovani. Siamo fortunati ad essere qui, e a far capire ad esempio ai giovani dove sbagliano e come crescere”.

SOGNO. “Mi piacerebbe intanto vedere la Fiorentina in alto, e lottare per traguardi importanti. Firenze se lo merita. Non ci vuole fretta però, bisogna lasciar lavorare bene la società. La volontà di tornare in alto c’è, e i traguardi arrivano solo con la programmazione e con un po’ di pazienza. A breve termine, vorrei riabbracciare i miei figli”.

IDOLI. “Buffon, ha fatto la storia. Ma Toldo, Toldone, mi piaceva tantissimo. Mio fratello guardava sempre la squadra viola, io seguivo anche l’Inter col fenomeno Ronaldo. Toldo poi andò all’Inter, e lo seguivo sempre. Mi piaceva veramente tanto”.

AI TIFOSI. “Mando un grande abbraccio a tutti i sostenitori viola. La speranza è che si possa star bene tutti, con le nostre famiglie. E ci sarà modo per tornare a gioire tutti assieme al Franchi”.