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Terracciano e Christensen ora sono certezze. Merito anche di Savorani

I portieri viola ora sono entrambi due certezze: e finalmente l’alternanza adesso è davvero un fattore

Christensen decisivo contro il Ferencvaros, Terracciano decisivo contro il Verona. Le ultime due partite hanno dato le risposte che la Fiorentina stava cercando da mesi dopo aver affiancato il portiere danese al numero uno campano. Risposte che servono al primo per ripagare l’investimento (5 milioni) e la scelta fatti dal club viola in estate, al secondo per ribadire il posto più alto nelle gerarchie tra i due. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.

NUOVE CERTEZZE

Soprattutto, con le rispettive competenze ormai stabilite, queste due gare sono servite ad aumentare le certezze su Terracciano titolare e Christensen alternativa garantita e proiettata nel futuro. L’ex Hertha Berlino è classe 1999, quindi è nove anni più giovane del compagno-rivale. Certo, ci vorranno altre riprove e altre conferme, ma le prestazioni ravvicinate ad alto livello sono un bel segnale.

L’ex Empoli era e rimane un portiere affidabile. Che non ti ruba l’occhio e che a volte pasticcia con i piedi (vedi il rigore regalato al Verona), però tra i pali ha il rendimento sicuro di chi possiede occhio, senso della posizione e riflessi. Non se ne vedono tante di parate come quella compiuta sul sinistro di Ngonge domenica scorsa. Le 14 presenze in campionato e le 4 in Conference League tra playoff e fase a gironi danno l’esatta dimensione di quanto Italiano e la Fiorentina contino su di lui.

PORTA DA BLINDARE

Ma da giovedì scorso a Budapest sanno di poter contare anche su Christensen (7 presenze totali dal primo minuto), anzi da mercoledì 6 contro il Parma in Coppa Italia contro cui aveva già dato segnali evidenti di crescita nel rendimento e nell’interpretazione del ruolo.

Avvalorando con i fatti le sensazioni avute dal tecnico viola che ne aveva sottolineato i grandi progressi proprio prima dell’impegno di Conference League in Ungheria. Adesso, obiettivo per entrambi, aumentare il numero di partite senza subire gol. Sono sette finora (6 Terracciano e 1 Christensen) nelle 25 partite finora disputate in stagione dalla squadra viola. Ne va dei traguardi viola.

DEUS EX MACHINA

E se c’è un merito, oltre a quello che appartiene nella parte più rilevante ai diretti interessati, va a dato a Marco Savorani, 58 anni, romano con trascorsi ça va sans dire da portiere iniziando nelle giovanili giallorosse e poi sviluppati dalla Lodigiani al Gualdo passando per Carrarese, Barletta, Pescara e Como. Preparatore tanto bravo e tanto apprezzato. Al punto che la Fiorentina lo divide con la Nazionale azzurra di Luciano Spalletti. Considerato il numero uno. Colleghi, allenatori e addetti ai lavori che hanno avuto la sua collaborazione o comunque ne conoscono il metodo, non hanno problemi a definirlo tale.

Ha fatto crescere e diventare grandi Szczesny e Allison alla Roma, e per questo si è meritato il premio di miglior preparatore nelle stagioni 2016-17 e 2017-18. Ha lavorato con Antonio Conte al Tottenham e da luglio di quest’anno – coadiuvato da Sabino Oliva – lavora con Vincenzo Italiano per la scelta fatta dalla Fiorentina. Un martello, lo definiscono ancora. Puntiglioso sulle questioni tecniche, maniacale al video per analizzare pregi ed errori, duro se c’è da scontrarsi caratterialmente con i suoi: ma è un metodo che paga e Terracciano e Christansen ne sono la riprova.

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