San Pietro si è guadagnato il posto con ottime prestazioni: non ha mai tradito. Ma il polacco partiva titolare: un bel dubbio per Italiano
Faccia a faccia, fino alla fine. Uno scontro all’ultima parata a suon di sudore. Non ci sono segnali che ad ora possano portare ad indicazioni precise sulla scelta del portiere. Dragowski-Terracciano è il dualismo che si aggiunge al resto del gioco delle coppie in cui Italiano regala spesso delle sorprese e nemmeno i diretti interessati conoscono il proprio destino, fra campo e panchina. L’allenatore della Fiorentina ha cancellato le gerarchie e se teoricamente il polacco sarebbe la prima scelta e l’italiano il vice, non ci sono tuttavia certezze assolute. Così scrive Il Corriere dello Sport – Stadio.
DUALISMO. Le prime tre partite di campionato raccontano che per motivi diversi il “Drago” ha giocato soltanto 17 minuti, d’altra parte Terracciano è stato in campo per 250’. E se a questi si aggiungono i 90’ in coppa Italia contro il Cosenza i minuti diventano 340 cioè 20 volte in più del minutaggio del collega. Un qualcosa di assolutamente imprevisto. Questa mattina nella conferenza della vigilia è possibile che il tecnico sveli già qualcosa sulla scelta specifica per Marassi, ma anche sui principi generali che staranno alla base delle decisioni nel corso della stagione.
DRAGO O SAN PIETRO? Oltre agli uomini di movimento, c’è da decidere chi mandare in porta contro il Genoa perché Terracciano, entrato quasi per caso all’Olimpico, ha sbagliato pochissimo nelle occasioni che ha avuto ed ha conquistato con le parate decisive e il gioco di squadra la fiducia di tutti. Dragowski però la passata stagione ha salvato partite e risultati, contribuendo alla conquista della salvezza. Queste sono le ultime ore prima della scelta finale e non è un rebus agevole.