L’intervista al tecnico ex Fiorentina e Milan: “Serve tempo quando si cambiano allenatori e giocatori. Conosco i tifosi viola…”
«Dopo 23 anni vi ricordate sempre di me, eh». Passano le primavere, ma Fatih Terim non perde la sua solita verve. A 71 anni il calcio è sempre il motore della sua vita. L’ultima panchina risale appena a maggio, al Panathinaikos, anche se l’avventura è finita maluccio. Quando parla dell’Italia, invece, gli occhi dell’Imperatore s’illuminano, prima di bagnarsi un po’. «Ho sempre nostalgia del vostro Paese e di quegli anni meravigliosi», ammette con la voce che si fa un po’ tremolante alla Gazzetta dello Sport.
LA SUA PARTITA. «Sì, Fiorentina contro Milan, le mie due squadre del cuore in Serie A. Lo sa che da allenatore dei viola ho battuto il Milan due volte e poi sulla panchina rossonera ho sconfitto la Fiorentina nell’unica occasione in cui l’ho incontrata? Sì, è proprio la mia partita: non l’ho mai persa, che fossi il tecnico dell’una o dell’altra».
FONSECA. «A me piace molto, sia come allenatore che come persona. Si vede che vuole sempre giocare un calcio moderno, offensivo, anche gradevole da ammirare. E poi è educato nei modi e nelle parole».
FIRENZE. «Conosco i tifosi della Fiorentina e la loro passione. E so anche che in passato hanno visto grande calcio e tanti campioni. Ma posso garantire che i dirigenti attuali sono davvero in gamba, ho avuto modo di parlare con loro e sentire i loro progetti. E poi insomma, negli ultimi due anni i viola hanno giocato tre finali e inaugurato una struttura fantastica come il Viola Park, non è che non si sia visto nulla, eh».
ALTI E BASSI CON PALLADINO. «Normale. Quando cambi allenatore e tanti giocatori, come è stato fatto a Firenze e a Milano in estate, serve tempo. È il solito discorso. Però a me pare che la Fiorentina giochi tutto sommato un buon calcio».

Di
Redazione LaViola.it