Le parole del giornalista ed ex responsabile della comunicazione viola: “Palladino mi è piaciuto molto il primo anno, meno il secondo”
Gianfranco Teotino, opinionista ed ex responsabile della comunicazione della Fiorentina, ha parlato a Radio Bruno della situazione viola: “Nutro sempre affetto per la Fiorentina, anzi sempre di più via via che passano gli anni. Non nego di essere un po’ preoccupato, la situazione è difficile, la squadra è ancora da costruire. La squadra ha dei buchi, soprattutto a centrocampo. Il cambio di allenatore contribuisce a rendere le cose più complicate, rispetto a metodi che erano consolidati. Spero che dal mercato arrivi qualcosa di meglio rispetto a quanto fatto finora. Rispetto alla società aspetto il ritorno di Commisso per capire cosa vorrà fare, di sicuro la struttura è un po’ più debole dopo la tragica scomparsa di Barone”.
RISPETTO AL 2012. “Allora c’erano delle basi importanti, la conferma di Jovetic fu fondamentale per costruire intorno a lui una squadra che fece una stagione fantastica. Finora non mi pare che si sia a quel livello, anche nei nuovi che sono arrivati. Capisco tutto, anche che in questo momento si debba guardare ad ammortamenti, plusvalenze eccetera. Ma vendere Milenkovic a 12 e comprare Pongracic a 16 non mi sembra un grande affare. Al di là della plusvalenza del serbo a bilancio. Quella del 2012 fu la mia seconda alla Fiorentina, c’erano Pradè, Macia, Montella. Non si fece quell’anno un grande sbalzo di monte ingaggi, ad esempio l’anno scorso era il doppio rispetto a quella stagione. Dipende a chi li dai certi ingaggi”.
KEAN. “Non mi dispiace, ha avuto problemi fisici l’anno scorso, al PSG fece una buona stagione. È stato pagato tanto, è vero, ma è un affare che ci sta. È ancora giovane, ci può stare, è stata finora l’operazione migliore”.
PALLADINO. “Italiano quando è arrivato ero sicuro che facesse bene, le cose che aveva fatto a Trapani e La Spezia erano davvero entusiasmanti, squadre che giocavano bene. Palladino mi è piaciuto molto il primo anno, meno il secondo. Non è un calcio affascinante il suo, sicuramente ben organizzato. Ha ambizione, spero che lo porti a dare il meglio di sé. Lo vedo dopo Italiano più come una scommessa che come una certezza”.
Di
Redazione LaViola.it