Come riporta il Corriere dello Sport Stadio, al lavoro per trattenere Cristian Tello. «In settimana ci incontreremo» ha detto José Maria Orobitg, l’agente dell’esterno spagnolo, «credo ci possano essere i margini anche per prolungare il prestito del giocatore». I dirigenti viola, Pradé in primis, hanno già avviato i contatti col club blaugrana. Il giocatore ha fatto sapere di essere pronto a continuare la sua avventura italiana, Firenze l’ha catturato e se dovessero esserci i margini per un “ridimensionamento” del prezzo fissato lo scorso gennaio si potrebbe trattare anche per l’acquisto a titolo definitivo. Non per sei-sette milioni, come previsto, ma la tentazione di scommettere su di lui, il mattatore dell’Olimpico, gol e assist, c’è eccome. C’è poi la curiosità di vederlo in azione nell’arco di una stagione intera, con la preparazione svolta interamente in Italia, oltretutto all’interno di un principio di gioco ormai consolidato.
Lunedì, nel lungo summit tra i dirigenti viola e Paulo Sousa, l’ultima riunione prima della partenza (avvenuta ieri) del portoghese per le vacanze, si è parlato anche di questo, oltre ad analizzare ciò che è andato e quello che invece deve essere perfezionato in vista della prossima stagione. Certo, si dovrà attendere la finale di Coppa Italia per compiere i primi passi, ma nessuno intende farsi trovare impreparato. Tello, dal canto suo, il proprio messaggio d’affetto alla Fiorentina l’aveva fatto arrivare poche ore dopo la fine del campionato, con un ringraziamento sincero, a mezzo social, alla società per l’opportunità concessa e pure “per il divertimento” figlio del gioco viola, ritenuto intrigante. Adesso tocca trovare il punto d’incontro.
Nello spogliatoio, lo spagnolo si è integrato benissimo e pure la famiglia, sua moglie Lorena e la piccola Carlotta, hanno trasformato Firenze nella loro seconda casa. Più di ogni altra cosa, Cristian si è sentito fin da subito parte integrante del progetto tecnico del suo allenatore, Sousa. A lui, malgrado le prestazioni altalenanti, il portoghese ha rinunciato malvolentieri e a significarlo ci sono i numeri. Non convocato col Torino, appena arrivato, panchina col Genoa e poi sempre in campo, subentrando per altro soltanto in una occasione, contro il Frosinone nello scialbo 0-0 del Matusa. Una scelta tecnica lo ha tenuto ai margini col Palermo, altro pareggio, poi complessivamente ha messo insieme 1078 minuti in A, confezionando quattro assist e procurandosi il rigore contro la Roma, benché inutile ai fini del risultato.
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Redazione LaViola.it