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Tecnica, corsa e intensità: che sfida in mezzo tra Bonaventura e Tonali

Bonaventura

Italiano e Pioli si sfideranno con pressione alta per riconquistare il pallone, i due centrocampisti avranno un ruolo fondamentale

Sarà una sfida ad alta pressione. La nuova Fiorentina sta assimilando i concetti di Vincenzo Italiano, che pratica un calcio ad alta intensità per cercare di togliere respiro e tempo di giocata agli avversari. E il Milan, beh, da tempo lo riconosciamo come una delle squadre dallo spirito più europeo del nostro campionato, con una vocazione spiccata alla riaggressione per riconquistare in fretta il possesso e alla rapida circolazione del pallone. Sono principi di squadra, certo, ma hanno bisogno anche di interpreti particolarmente adatti per essere svolti. E allora interessante può diventare il duello tra Giacomo Bonaventura e Sandro Tonali. Giocatori molto diversi tra loro ma al lavoro sulle stesse zone. Così scrive La Gazzetta dello Sport.

JACK. Nella stagione scorsa, lo Spezia si regalò una notte di gala: il 2-0 al Milan del 13 febbraio è stato probabilmente il punto più alto raggiunto dalla squadra di Italiano come rendimento e come attuazione dei dettami dell’allenatore. E ci era riuscito proprio tenendo alta l’intensità e il possesso. Il primo gol lo realizzò Giulio Maggiore, rifinendo a pochi metri dalla porta un’azione cominciata con una riconquista in pressione a metà campo. Alla Fiorentina, Italiano ha trovato una figura molto simile al giovane spezzino in Jack Bonaventura. Meno elettrico, certo, ma l’ex milanista ha movimenti assimilabili: tecnica nel dribbling, distribuzione, scarti da “cavallo” degli scacchi per inserirsi tra le pieghe dello schieramento avversario. Stasera dovrebbe essere uno dei primi ad andare in pressione sulla costruzione rossonera in avvio di azione.

TOTALE. Ed è lì che potrebbe finire per incrociare le gambe con Tonali, anche se le letture individuali e collettive saranno fondamentali. Il Milan infatti può iniziare da dietro in molti modi, ma tiene comunque sempre in verticale i due centrali di centrocampo: a turno uno tra Kessie e Tonali (o Bennacer quando c’è) scala tra i centrali di difesa mentre l’altro avanza davanti a lui per dare un’opzione di passaggio in verticale. Sandro, in quello Spezia-Milan, era rimasto in panchina. Ora invece è una risorsa primaria per Stefano Pioli. E ha imparato – tra i tanti step di crescita dimostrati dopo l’estate – a uscire dalla pressione avversaria palla al piede, di fisico, o in combinazione con i compagni. L’ex Brescia è diventato un centrocampista totale, presente in tutte le zone del campo, che sa impostare, andare alla conclusione – ha tirato in porta quanto Bonaventura e segnato un gol in più -, strappare palloni. E a questa qualità dovrà stare attento il Jack viola, che per caratteristiche ovviamente costruisce più occasioni gol del milanista, ma sarà soggetto al pressing ad alta intensità del Diavolo e di Sandro in particolare: in un Milan che cerca la riconquista immediata del pallone e con Tonali a presidiare il centro, se lo ritroverà spesso letteralmente tra i piedi.

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