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Tavecchio: “Riforma della Serie A con rating squadre”

Tavecchio

“Le riforme non possono più essere individuate come un fatto tecnocratico. Serve una specie di rating: se hai stadio, dirigenza, settore giovanile, capacità di indebitamento, incassi a breve compatibili, possibilità di fare mercato e impianto d’illuminazione, puoi giocare in Serie A. Altrimenti vai in un’altra categoria”: questa, secondo il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, dev’essere l’impostazione per la riforma dei campionato.
“Se non passa questa tesi, c’è il declino del sistema – ha detto Tavecchio durante il Forum Sport e Business del “Sole 24 Ore” – Non possiamo permetterci 102 squadre professionistiche. Sono il doppio che in altri Paesi. In questi anni abbiamo sentito tanti discorsi su crescita e sostenibilità, ma non si parla di qualità: è quella che fa crescere il mercato”.

“L’asset stadio è determinante per la crescita del sistema, è un fatto da mettere in assoluta evidenza, sia che arrivi attraverso il parapubblico o il privato. In Italia abbiamo solo 3 stadi con 4 stelle, in Germania 21, in Inghilterra 15 e in Francia 12. Noi abbiamo un gap notevolissimo da recuperare”: lo ha sottolineato il presidente della Federcalcio, Carlo Tavecchio, convinto che “sia stata persa una grande opportunità quando l’Italia non ha ottenuto l’organizzazione dell’Europeo del 2012”. “Non è detto che dal punto di vista strategico lo sport sia secondo ad altri interessi industriali del paese – ha spiegato Tavecchio durante il Forum Sport e Business del Sole 24 Ore -: sono 5 miliardi di euro che non hanno un riscontro pratico di sviluppo. Il 27 ottobre presenteremo in Parlamento il conto economico integrato del calcio italiano”.

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