Gran gol del brasiliano, che ha iniziato il 2023 col botto. Sembra un giocatore diverso, sperando non rimanga un caso isolato
Un tempo a testa, un gol per parte e un 2023 che per Fiorentina e Monza è iniziato col più classico dei sapori agrodolci in bocca. Intenso e vivace per la formazione di Palladino, brava a raddrizzare con sagacia e cambi una partita che si era messa male subito, amaro come il fiele e pieno di recriminazioni per i viola che devono rimandare l’appuntamento con la vittoria nella prima gara dell’anno nuovo (non accade dal 2017, da quasi sei anni) e non hanno saputo sfruttare il mezzo passo falso dell’Atalanta a La Spezia per avvicinare la zona Europa, che resta distante otto punti. E i prossimi test in calendario a gennaio – tre dei quali scontri diretti con Roma, Lazio e Torino – diventeranno cruciali. Le prove generali per iniziare una già difficile rincorsa sono partite male, scrive il Corriere dello Sport – Stadio.
SOLITA MUSICA. La Fiorentina, al netto dei carichi di lavoro di dicembre, è un po’ la copia sbiadita della squadra che ha balbettato per gran parte della prima fase di stagione con gli stessi pregi (larghi tratti di bel gioco e aggressività) ma anche i medesimi difetti (poca lucidità nel concretizzare le occasioni create e fianco spesso scoperto per l’avversario). Lo splendido gol di Cabral è stata forse l’unica nota lieta insieme all’esordio di Bianco. Una gemma di rara bellezza quella del brasiliano, sulla falsa riga di quella realizzata il 10 aprile con il Napoli, in quello che in realtà per King Arthur si era rivelato un fulmine a ciel sereno (quattro gol nei successivi otto mesi). Il Cabral che ha iniziato il 2023 è però sembrato un giocatore diverso: più cattivo e soprattutto più servito in verticale, come Italiano aveva chiesto ai suoi.
Di
Redazione LaViola.it