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Editoriali

Tanti alibi, qualche errore di troppo, la consapevolezza di aver messo in difficoltà il Napoli. A Genova prova d’appello

Il ko del San Palo lascia in dote alla Fiorentina 0 punti, il primo ko stagionale, ma la consapevolezza di poter rifarsi subito a Marassi

La sconfitta del San Paolo non deve abbattere. Perdere contro il Napoli ci stava, ci sta, e ci starà. Certo è che contro questo Napoli, forse, qualcosa in più si poteva fare. Anche dal punto di vista dei cambi, col senno di poi, Pioli poteva operare in maniera diversa. Aver stravolto il centrocampo ha coinciso con la scomparsa dal campo della Fiorentina. Che nel primo tempo aveva giocato quasi alla pari degli azzurri, mentre nella ripresa non ha retto il confronto.

Tuttavia, di alibi, a questa Fiorentina, se ne possono concedere tanti. Le nazionali hanno influito, e tanto. E’ vero che anche il Napoli ne ha tanti, ed insieme alla Fiorentina è quella che si è dovuta privare del maggior numero di calciatori. Ma il calibro e la caratura degli effettivi in rosa è ben diverso. Chiesa ha dato tutto per affermarsi con l’Italia, così come ha fatto Simeone, non certo abituato a fare viaggi transoceanici fino ad oggi. E lo spessore anche anagrafico ha fatto il resto. Imparare a dosarsi, non è cosa per i ventenni che si trovano alle prime chiamate con selezioni importanti, anche e soprattutto a livello mentale. Lo aveva detto Pioli alla vigilia: “farà la differenza chi si saprà ributtare subito sugli impegni del club”, ed è stato profeta sotto questo aspetto. Discorso anagrafico che vale anche per chi si è ritrovato ad andar sotto a Napoli. Che non è riuscito poi a reagire. Andava e va messo in conto. Gli alti e bassi faranno parte di questa annata.

Ma c’è anche un discorso tattico. Veretout basso è ancora un esperimento. Anche su questo era stato profeta Pioli: “E’ stato provato fin qui solo in allenamento o amichevoli, ci vorrà tempo per trovare gli automatismi”. E la riprova del campo ha detto esattamente questo. Ed era dunque prevedibile che fare per la prima volta tutto ciò a Napoli potesse comportare dei rischi.

La nota positiva è Eysseric. Da esubero a titolabile, così come Dragowski, che ha dato delle buone risposte, quantomeno dimostrando di essere all’altezza. Cosa che non sempre aveva dimostrato nelle poche occasioni in cui era stato chiamato in causa. Positivo anche Chiesa, ma ormai è quasi superfluo sottolinearlo. E’ l’unico che può cambiare volto alle partite. E lo si era capito. In attesa del miglior Pjaca.

Mercoledì, per fortuna, ci sarà la possibilità di rifarsi a Genova. Contro una Samp scatenata, in crescita, e che in casa fa sempre benissimo. Sarà una vera e propria prova d’appello quella del Ferraris. Un altro ko potrebbe iniziare già a far diminuire proclami e certezze che sembravano essere arrivate dalle prime due giornate giocate dai viola. Troppo presto era allora, troppo presto lo sarà a quest’ora di mercoledì. Ma la gara contro la Samp dirà di più su cosa è questa Fiorentina. E a cosa potrà ambire. Per ora non lo si è ancora capito.

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