Compagni di Nazionale e amici veri, ma sabato saranno avversari (con appuntamento, magari, in finale di Coppa). Il viola rischia però di partire fuori
Stato d’animo di chi è sereno, non turbato da dolori o preoccupazioni e gode di questo suo stato. In una parola: felicità. Sentimento raro. Eppure, a volte, basta poco. «Vestire la maglia dell’Argentina è unico. Ora sono molto felice». Prendete Nico Gonzalez. Uno che, soltanto qualche mese fa, proprio dalla Selecciòn, aveva rimediato una delle delusioni più forti possibili. «Non riuscire a giocare il Mondiale è una delle cose più dure che un giocatore deve superare, adesso però fa parte del passato», ha raccontato. Un trauma superato definitivamente con il gol e l’assist di martedì notte. Un tuffo nella felicità, scrive il Corriere Fiorentino.
FELICITA’… E SFIDA ARGENTINA. Da questa lunga trasferta Gonzalez si porterà dietro un carico d’entusiasmo buono (anche) per provare a trascinare i viola in questo esaltante finale di stagione. Magari, ritrovando quel gol su azione che manca dal 29 gennaio quando, all’Olimpico, una sua perla regalò l’1-1 con la Lazio. Del resto che Nico sia l’uomo più importante per la Fiorentina è sotto gli occhi di tutti, ma Italiano sarà quasi sicuramente ‘costretto’ a farlo partire dalla panchina contro l’Inter. Gonzalez si allenerà infatti con i compagni solo domani. Come Lautaro Martinez: i due, schierati a fianco a fianco da Scaloni nell’ultimo match dell’Argentina, sono amici veri, tanto che fu lo stesso Nico a raccontare di aver chiamato il centravanti dell’Inter quando arrivò la chiamata della Fiorentina per farsi raccontare il calcio italiano e per chiedere qualche consiglio. Sabato si ritroveranno e si sfideranno. Dandosi appuntamento, magari, per la finale di Coppa Italia.
Di
Redazione LaViola.it