La Federazione Medico-Sportiva proporrà il nuovo protocollo nelle prossime ore alla Lega di Serie A. Linea più dura rispetto ad ora
Il nuovo protocollo è quasi pronto. La Federazione Medico-Sportiva lo proporrà nelle prossime ore alla Lega di Serie A. Attenzione però, non toccherà le attuali norme del testo Figc validato dal Cts, ma le implementerà. Tradotto: non si abbasserà l’asticella della severità, ma si alzerà, soprattutto per impedire qualche interpretazione di stampo soft che ha caratterizzato questi mesi della seconda ripartenza. Formalmente si tratterà di «linee guida», che dovranno essere accolte dalla Lega e dalla Federcalcio attraverso la sua commissione medica. Non ci sarà, invece, un passaggio presso il Cts perché si tratterà di un’autoregolamentazione, scrive La Gazzetta dello Sport.
TAMPONI. Cosa cambierà? Intanto si va nella direzione della cosiddetta «centralizzazione dei tamponi». La Federazione Medico-Sportiva proporrà uniformità di prelievo, trasporto, catena di custodia, conservazione. Quasi sul modello antidoping, anche se quel quasi è meglio sottolinearlo. Anche perché c’è ancora da mettere a fuoco il quadro complessivo dell’itinerario dei controlli. Saranno definite delle regole di ingaggio comuni, ma la Fmsi non farà nomi per quanto riguarda l’azienda che potrebbe essere incaricata di sovrintendere a tutto il processo. Quella scelta spetterà alla Lega. Resta una domanda: la Federazione Medico-Sportiva guidata da Maurizio Casasco sarà investita anche della «gestione» delle positività? Cioè il laboratorio, oltre agli obblighi della legge in termini di comunicazione dei casi emersi, dovrà avvertire il club ma anche una struttura ad hoc? Solo in quest’ultimo caso sarà possibile evitare i casi «fai da te» (il cuore dell’indagine sulla Lazio) o le «trattative» con le singole Asl (e qui gli esempi sono decisamente numerosi) dei club per qualche declinazione meno stringente delle regole. Bisognerà vedere se le società accetteranno la presenza di un soggetto terzo nella gestione dei risultati. Un punto che resta ancora da dirimere.
NON PIU’ A CASA. Nelle linee guida si dovrà finalmente chiarire il concetto di «struttura concordata» in caso di positività di un membro del gruppo squadra: niente isolamento fiduciario a casa (su questo anche la Federazione aveva chiesto un chiarimento al Cts). Ci potrebbero essere, però, anche altre novità. Verrà limitato il ricorso ai test rapidi antigenici. Non potranno sostituire i tamponi molecolari, ma costituiranno un rafforzamento del sistema dei controlli. Quanto agli esami periodici, ormai tutte le squadre – costrette dall’emergere di casi di positività – stanno moltiplicando i test. In pochissimi si limitano al tampone a 48 ore dalla partita. L’esame potrebbe avvenire a 24-36 ore dal match per ridurre la «finestra» di esposizione non coperta dai test. Il risultato, questo sul modello Uefa per ciò che riguarda le squadre che giocano in casa, dovrà arrivare almeno sei ore prima della partita.
Di
Redazione LaViola.it