Al Castellani i giovani viola hanno vinto la Supercoppa ed è già il terzo trofeo della gestione del tecnico romano
L’illuminazione è arrivata all’intervallo, quando ormai quasi tutte le speranze di rimonta sull’Empoli sembravano perdute: «Ora me la vado a giocare così» ha esclamato davanti a tutti Alberto Aquilani, che giovedì sera si è preso forse la definitiva rivincita su chi pensava che non avrebbe mai potuto allenare. Scrive La Nazione.
Fuori i terzini e modulo stravolto con l’ingresso di un’altra punta e un mediano adattato a fare il centrale. Squadra rivoluzionata e pronta a una nuova battaglia. Detto fatto, visto che poi le coraggiose scelte operate dal tecnico lo hanno ripagato con il terzo trofeo sollevato in soli diciassette mesi. Da quando cioè nel luglio 2020 il Principino ha preso la panchina della Fiorentina Primavera. Un azzardo allora, secondo alcuni, visto che l’ex numero 10 era reduce da un’avventura negativa con gli Under-18. E una fase di apprendistato in prima squadra nello team di Iachini.
E chi lo avrebbe detto che quel tecnico che fino a quel momento non era riuscito a vincere nemmeno una partita sarebbe divento uno dei mister più titolati del vivaio viola?
Il tutto sotto gli occhi del padre Claudio, il primo vero tifoso di Alberto. Che anche due giorni fa lo ha raggiunto da Roma per assistere al suo trionfo. «E mo’ ve lo dico: nun è finita qua» ha raccontato Aquilani sr. ai membri dello staff tecnico. E in effetti, per il gioco che in questi anni hanno saputo esprimere Corradini e compagni, si fa fatica a non credergli: se c’è un aspetto che più di tutti ha convinto del lavoro dell’allenatore è l’accortezza tattica che, anche nei momenti più duri, non è mai mancata.
Pressing sì, ma consapevole. Difesa alta ma con il giusto equilibrio. Un mix che ha contribuito a regalare a Commisso i suoi primi tre trofei. E a strappare consensi da ogni parte. Sui profili social del tecnico, a poche ore dal successo in Supercoppa, sono infatti piovuti i complimenti di Totti, Marchisio, Matri e tanti altri big. Segno evidente che il percorso di crescita di Aquilani (che non ha mai nascosto di ispirarsi alla filosofia di Jorge Jesus) ha fatto breccia. Anche nel cuore di chi lo aveva messo pronti-via in discussione.

Di
Redazione LaViola.it