Le reazioni degli allenatori di Serie A alla nascita della Superlega: Pioli glissa, Pirlo favorevole, De Zerbi durissimo, contrari anche Mihajlovic e Ranieri
Tante le reazioni a quella che è forse la più grande rivoluzione nel mondo del calcio, ovvero la creazione della Superlega. Queste alcune delle dichiarazioni dei tecnici di Serie A:
DE ZERBI. “Sono molto toccato e arrabbiato di questa cosa a tal punto che ne abbiamo parlato con la squadra per una mezz’ora. È giusto fermarsi come ogni tanto accadeva a scuola. Sono arrabbiato perché è stato fatto un colpo di stato nel calcio. Un comportamento che va a ledere il diritto che il più debole possa farsi strada, come se un figlio di un operaio non possa sognare di fare il chirurgo o l’avvocato. Domani non avrei piacere a giocare la partita perché il Milan fa parte di queste tre squadre“.
PIRLO. “È uno sviluppo per il mondo del calcio, ci sono stati cambiamenti in questi anni: è cambiato tutto, è una novità ma non sono io il più adatto a spiegare, saprà meglio il presidente cosa stanno facendo. E’ solo un progetto iniziale: siamo fiduciosi perché abbiamo un presidente all’avanguardia, è giusto che sia lui a spiegare. Questa mattina è venuto a parlarcene”.
RANIERI. “Leggendo quello che vogliono fare alcuni club europei, la prima cosa che mi è venuta alla memoria è stata l’impresa del Leicester. A prescindere che ci sia di mezzo anche io. Il bello del calcio è proprio questo: dove il più piccolo può competere con i grandi giganti del calcio mondiale. Quello che stanno cercando di fare è sbagliato, non è giusto, non è calcio. Mi auguro soltanto una cosa: che Fifa e Uefa abbiano gli strumenti idonei per lottare contro questo grosso gigante e che abbiano la volontà di lottare”.
MIHAJLOVIC. “Per me è una cosa brutta, il calcio è lo sport più seguito al mondo, più amato, perché dà la possibilità qualche volta alle squadre piccole di vincere contro le grandi. I ricchi diventano più ricchi e i poveri ancora più poveri. Non è questo lo spirito dello sport. Non la condivido e non mi piace. È solo una questione di soldi e toglie al calcio la possibilità di competere. Nello sport i piccoli possono battere i grandi. Poi chiaro: un big match è sempre bello da vedere. Le 12 incasseranno 350 milioni subito? Gli piace vincere facile, facciano un campionato tutto loro. Ma la mia opinione sarebbe la stessa anche se fossi allenatore di Juventus, Milan e Inter. Il Bologna magari prende 30 milioni e loro 300, diventa più grande il gap. Il Leicester potrà mai rivincere uno Scudetto così?”.
SEMPLICI. “Non sono d’accordo con la Superlega ma prenderanno le decisioni gli organi deputati. Tutto questo è importante per il futuro del calcio, anche se io in realtà sono concentratissimo sul presente e sulla mia squadra”.
PIOLI. “Ascolto i consigli del mio club che mi ha chiesto di focalizzarci sul lavoro e sul presente. Su quello che sarà il futuro si vedrà. Ma non è questo il momento di pensare ad altro”.
BALLARDINI. “Io sono cresciuto con questa passione, sognando di poter giocare contro i più bravi. Il calcio mi ha insegnato anche a stare al mondo. Il calcio è popolare, per me il calcio è merito, è solidarietà, è bene comune. Quindi pensare che possa essere un bene solo per pochi e che solo quei pochi possano giocarsi qualcosa di importante mi fa rabbrividire. Non è lo sport che io fin da bimbo ho amato”.
Di
Redazione LaViola.it