Quattro gol subiti nelle ultime 6 partite: nessuno come la Fiorentina. La svolta contro il Sassuolo con la difesa a 3 (anzi a 5)
“Rivedendo gli allenamenti e le partite giocate a quattro abbiamo visto incertezze, ho cambiato per togliere alibi alla squadra. Si parla sempre di una fase difensiva, io ripeto: non mi vergogno di difendere”. Così disse Cesare Prandelli dopo la partita contro il Sassuolo al Franchi del 16 dicembre, finita 1-1. Una gara che ha segnato una sorta di svolta, in primis nell’atteggiamento. Una Fiorentina che dopo le prove contro Benevento, Milan, Genoa e Atalanta pareva in balia degli eventi, estremamente impaurita, capace di perdere contro chiunque. Ma che da quella prova contro i neroverdi, allora 5° in classifica, ha trovato uno scatto d’orgoglio, un moto per riprendere in qualche modo in mano la stagione.
DA 4 A 3. Una svolta, contro il Sassuolo, anche di natura tattica, con Prandelli che in quell’occasione abbandonò la difesa a 4 per tornare a quella a 3. Dall’ambizione di una Fiorentina più propositiva, con quel “parte sinistra di classifica come punto di partenza”, al realismo e al “caliamoci tutti in fretta nella nuova realtà e facciamo il prima possibile 40 punti”. Il risultato è stata una Viola che, pur mai troppo scintillante – eccezion fatta per l’impresa di Torino contro la Juve – quanto meno è sempre rimasta in partita. Trovando anche la forza di recuperare situazioni di svantaggio, come contro il Sassuolo (appunto) e il Verona.
SOLO 4 GOL PRESI. Dal match interno contro i neroverdi a quello di ieri contro il Cagliari, per la Fiorentina sono arrivati 9 punti in 6 partite. Niente di eccezionale, ma comunque risultati incoraggianti. Figli di un atteggiamento diverso e di una nuova veste tattica. Con Prandelli che ha ritrovato certezze in difesa, schierandosi spesso con cinque difensori puri. ‘Riscoprendo’ la solidità di Igor (al netto di qualche errorino, come sul rigore di ieri) e proponendo Caceres (o Venuti) largo a destra. Di fatto, in 6 partite, solo 4 gol subiti (contro le 19 reti prese nelle prime 11 giornate): nessuno ha fatto come la Fiorentina in questo parziale.
SUPER DRAGO. Certo, qualche scricchiolio è rimasto. Tanto che Dragowski è stato spesso il migliore in campo. Come ieri contro il Cagliari, con quel rigore parato a Joao Pedro e la parata su Marin nel finale. Ma anche contro Bologna e Verona il portiere polacco ha contribuito in maniera decisiva a portare punti preziosi. E a limitare i danni. Così come era avvenuto anche a Torino, con le parate su Ronaldo e Chiesa. Nelle ultime 6 gare la porta viola è rimasta inviolata in tre occasioni, e i gol subiti solo 4: Atalanta e Lazio hanno preso 6 gol, Juve, Verona e Samp (che deve giocare stasera) 7, le altre tutte da 8 in su.
PUNTI RECUPERATI. Certo, di contro ci sono i ‘soliti’ problemi davanti, visto che sono stati solo 7 i gol fatti nelle stesse ultime 6 gare (e ben 5 di Vlahovic). Con una Fiorentina che comunque, con 9 punti in 6 gare, ha l’ottavo rendimento nel parziale insieme alla Samp (impegnata appunto stasera contro lo Spezia). Niente di trascendentale, ma qualche progresso c’è stato. Anche perché nel frattempo sono stati recuperati 8 punti sul Parma, 7 sul Cagliari, 6 sull’Udinese, 5 su Crotone e Spezia (una gara da giocare), 4 sul Bologna, 3 sul Torino e 1 sul Genoa. Pur avendo affrontato in quattro occasioni squadre di medio-alta classifica. Ora Napoli e Crotone per chiudere il girone d’andata: i 18 punti e il 12° posto, a +6 da Torino e Parma terz’ultime, danno un po’ di respiro. Anche se la strada è ancora discretamente lunga.
Di
Marco Pecorini