Rassegna Stampa
Sugar Richardson: “Mio figlio Amir stupirà”
“A Firenze la coppa con la Virtus, per me fu un sogno: ora Amir ha scelto la Fiorentina e presto torno in Italia per lui”, ha detto il padre del centrocampista
Uno dei volti nuovi della Fiorentina di Raffaele Palladino è quello di Amir Richardson. Il centrocampista, come noto, è figlio d’arte, anche se il padre è stato un campione su altre ribalte. Micheal Sugar Richardson, ex stella NBA, proprio a Firenze ha vissuto una delle sue giornate di gloria nella pallacanestro italiana, quando nel 1990 conquistò da protagonista assoluto la Coppa delle Coppe, battendo in finale il Real Madrid con la canotta della Virtus Bologna. Oggi, da Oklahoma City, segue passo dopo passo la nuova avventura del suo ragazzo nel calcio italiano. Queste le sue parole al Corriere dello Sport-Stadio:
FELICE PER AMIR. “Sono strafelice, e so che lo è anche lui. Ci sentiamo spesso, era elettrizzato all’idea di debuttare nel calcio italiano. E sapete, ha una gran voglia di ripassare da Bologna, gli è rimasto un bellissimo ricordo della città e della gente“.
L’ARRIVO IN ITALIA. “Quando sono venuto per la prima volta in Italia? Una serata memorabile. Ed un orgoglio per me: quel giorno i miei figli si resero conto che tanti sportivi bolognesi mi amavano e mi amano ancora. Alla fine erano più emozionati di me“.
LA SCELTA DEL CALCIO. “Come mai Amir ha scelto il calcio e non il basket? È nato quando giocavo ad Antibes, ha scoperto il pallone da bambino e non se ne è più separato. Giocava ovunque, nei cortili, sui campetti di periferia. Ed ha iniziato a farsi notare molto presto. Ricordo che un giorno su Le Figaro uscì un articolo che parlava di lui e diceva, più o meno, che suo padre era stato un campione nel basket e lui lo sarebbe diventato nel calcio“.
CARATTERISTICHE. “È esaltante vederlo giocare. Grande passatore, sa leggere il gioco palla al piede e anticipare la manovra avversaria. Tattica e tecnica non gli difettano, ed è anche elegante da vedere“.
LA SCOPERTA DEL CALCIO. “Appassionato di calcio? Non lo ero, anzi quando giocavo lo conoscevo poco e niente. Ma adesso me ne intendo, davvero. Merito di Amir“.
FIRENZE. “Mi riporta alla mente il più bel ricordo della mia avventura in Virtus. La finale di Coppa delle Coppe contro il Real la giocammo proprio lì, Fu un esodo, avevano fatto treni speciali pieni di tifosi. La situazione era esaltante, io lo sentivo. Restai in partita dall’inizio alla fine, mi sentivo padrone della situazione come non mai. Feci 29 punti: quella partita e quell’impresa mi sono rimaste nel cuore“.
ORA AMIR A FIRENZE. “Fantastico, no? Il destino ha disegni tutti suoi, la vita è davvero incredibile“.
L’ULTIMA VOLTA A BOLOGNA. “Sono rimasto stupito perché tra la gente che mi fermava per strada c’erano tanti ragazzi. La Virtus è una passione che si tramanda di padre in figlio, di generazione in generazione”.
PRESTO IN ITALIA. “Certo che ci sarò, mi sembra naturale. Seguo Amir e voglio venire a vederlo dal vivo. Se lo merita, ha un gran talento e io sono orgoglioso di lui. Bologna e Firenze sono vicine. Verrò a vedere qualche partita della Fiorentina, ma anche qualche partita della mia Virtus. Promesso. Mi sto organizzando per il mese prossimo. Diciamo che nei primi giorni d’autunno rivedrete Sugar“.
FIORENTINA. “Se ora sono un tifoso della Fiorentina? Si capisce: Virtus per sempre, Fiorentina nel futuro. Il mio cuore è per mio figlio, che sta facendo la sua strada“.