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Striscioni razzisti, accertamenti della polizia. La società sceglie la via del silenzio

Commisso condannò duramente (e giustamente) i cori di Bergamo contro Vlahovic, stavolta nessuna reazione dalla società viola. Indagini anche sui social

E dopo le intimidazioni, ora scattano gli accertamenti. Gli investigatori della «squadra tifoserie» della polizia — un’articolazione della Digos — sta infatti cercando di risalire a chi ha messo gli striscioni offensivi e razzisti contro Dusan Vlahovic a Firenze, nelle strade vicine allo stadio Franchi. Così scrive il Corriere Fiorentino.

IMMAGINI E SOCIAL. Da ieri mattina vengono visionate le immagini riprese dalle telecamere presenti nella zona. Le ricerche, però, potrebbero ben presto allargarsi anche alle telecamere che si trovano nel quartiere di Campo di Marte. Sorveglianza della Digos anche sul tenore dei commenti scritti sui social network in merito al trasferimento del calciatore. Da ieri mattina, gli investigatori di via Zara si sono sentiti con gli specialisti della polizia postale.

LA VIA DEL SILENZIO (STAVOLTA). Sugli insulti invece la Fiorentina non si è espressa. Rocco Commisso, dopo la partita con l’Atalanta dello scorso 11 settembre, non le mandò a dire: «Se la sono presa con Dusan Vlahovic mentre faceva l’intervista dicendogli che è uno zingaro. Cose brutte, si devono vergognare. Certe cose i fiorentini non le fanno». Si sbagliava, purtroppo. Ma al momento, dopo gli striscioni di ieri al Franchi, la Fiorentina ha preferito la via del silenzio.

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