
Intervista al commissario tecnico della nazionale serba sul grande momento dell’attaccante viola
Una stagione da 21 gol sin qui, da prospetto a certezza nel giro di 8 mesi. Con le sue reti, Dusan Vlahovic è stato decisivo nella (quasi) salvezza della Fiorentina. Una benedizione per i tifosi viola che da almeno 15 stagioni non vedevano segnare almeno 21 gol al proprio centravanti. Una risorsa anche per la Serbia in vista delle qualificazioni ai prossimi Mondiali, competizione in cui ha esordito da titolare con un gol nella vittoria contro l’Irlanda. Ad allenarlo in nazionale adesso c’è Dragan Stojkovic, ex fantasista di Hellas Verona e Marsiglia, di soggiorno in Italia proprio in questi giorni per assistere anche ad alcune partite, come Verona-Torino dell’ultimo turno di campionato. Per commentare il momento di Vlahovic, LaViola.it lo ha contattato in esclusiva:
Ripartiamo dalla doppietta contro la Lazio, che impressione le ha fatto?
“Ho visto la partita in tv e devo dire che Vlahovic è davvero in un grande momento. È diventato un vero bomber, con questi 2 gol alla Lazio ha scritto un po’ di storia. È veramente impressionante per le sue prestazioni: ha segnato le stesse reti di Lukaku, ma lui gioca in una squadra che non è tra le prime cinque in classifica. Quindi c’è solo da fargli i complimenti, sta facendo qualcosa di straordinario”.
Qual è l’aspetto in cui lo vede cresciuto maggiormente?
“La prima cosa che ci tengo a sottolineare è la maturità che ha acquisito, nonostante sia ancora molto giovane. Questo è molto positivo per il suo futuro. Cammina con piedi ben piantati per terra e capisce come si deve comportare per diventare un grande calciatore”.
Lei in una recente intervista lo aveva un po’ bacchettato per l’uso dei social, l’ha ascoltata?
“Sì, mi riferivo ai giovani in generale. Viviamo in un mondo in cui i social occupano molto tempo, ma se un giovane vuole fare qualcosa di importante per i tifosi, il club e per la sua carriera, deve mettere il calcio al primo posto”.
Che impressione le ha fatto quando lo ha conosciuto in ritiro lo scorso marzo?
“Ho conosciuto un ragazzo molto serio e professionale. Quando l’ho incontrato gli ho chiesto come andassero le cose alla Fiorentina e gli ho detto che deve continuare a segnare perché se il club fosse retrocesso sarebbe stato un problema. Le cose che gli ho visto fare nei pochi allenamenti insieme sono quelle di un giocatore più vecchio rispetto alla sua età: questo significa che è concentrato sul suo lavoro. L’importante è che resti così, con i piedi ben piantati per terra, perché se inizia a volare è un problema”.
Nella sua prima formazione da ct lo ha inserito al centro dell’attacco…
“Tutti i giornalisti erano sorpresi per la mia scelta perché lo avevo preferito a Mitrovic, che è il capocannoniere della nostra nazionale, ma Vlahovic è al suo livello. Appena sono diventato ct della Serbia avevo pensato di farlo giocare nella prima partita. Potete crederci o meno, ma è così. L’ho fatto perché stava vivendo un momento di forma straordinario. Io credo molto in lui. A me piace il calcio moderno e mi piace quando i giocatori pensano e fanno movimenti intelligenti: lui è uno di questi. Si muove per i compagni, si sacrifica per la squadra, poi adesso ha tanta fiducia e segna facilmente: è diventato un vero bomber. Dopo quella vittoria, tutti in Serbia mi hanno fatto i complimenti. È sempre così (ride, ndr)”.
C’è un aneddoto al quale è rimasto legato?
“Io ero allo stadio quando ha esordito a 16 anni con la maglia del Partizan. Appena lo vidi chiesi al mio collaboratore chi fosse quel ragazzo. Mi aveva colpito per il suo sinistro formidabile e per i movimenti che faceva. Poi io sono andato a lavorare all’estero alcuni anni e dopo ho letto che aveva firmato per la Fiorentina…”.
I tifosi della Fiorentina si godono i suoi gol, ma c’è l’incognita relativa al rinnovo…
“La Fiorentina dovrà fare di tutto per rinnovare il suo contratto, perché sarebbe assolutamente un grande investimento. La Fiorentina non può perdere con lui”.
Nella Fiorentina c’è anche Milenkovic con una situazione simile…
“Un altro grande giocatore. Corvino ha fatto veramente un buon lavoro per la Fiorentina. Milenkovic è un titolare della nostra nazionale e anche in questo caso credo che sarà difficile trattenerlo: per un’offerta importante di una grande squadra potrebbe essere ceduto. Firenze è diventata la sua seconda casa, ma con la società dovrà decidere il suo futuro”.
Nelle sue prime convocazioni ha inserito giovani come Vlahovic e Ilic, in futuro potrebbe esserci spazio anche per Terzic?
“È un giovane ed è un altro buon investimento fatto dalla Fiorentina. Lo stiamo seguendo e ho visto la sua ultima partita con l’Empoli: aveva bisogno di fiducia per giocare all’estero, anche per lui vedo un buon futuro. Vediamo la prossima stagione come andrà e dove giocherà”.
Dopo aver assistito a Hellas-Torino, nei prossimi giorni è in programma una visita a Firenze?
“Per ora resto ancora qualche giorno a Verona, poi tornerò a Parigi e alla fine del mese andrò a Belgrado. In questo momento non ho bisogno di andare a Firenze per vedere i gol di Vlahovic, quelli li guardo alla tv. Sicuramente in futuro verrò per mangiare una fiorentina (ride, ndr), Firenze è una bella città, insieme a Verona tra le più belle d’Italia”.

Di
Mattia Zupo