I cambi di Italiano riescono a cambiare l’inerzia della partita. Forse anche perché le scelte iniziali non hanno convinto fino in fondo
Grande merito della vittoria è stato, soprattutto, l’impatto avuto in partita dai giocatori subentrati. Dalla solidità di Milenkovic in difesa fino agli scatti (ma quanto erano mancati!) di Kayode sulla fascia destra, tornato in campo a oltre un mese dall’infortunio alla caviglia subìto contro il Cukaricki. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
«Ai miei ragazzi dico sempre che in questa squadra o si gioca o si subentra: nessuno è abbandonato a se stesso, anche se magari gioca meno» ha chiarito Italiano: «Nello spogliatoio ho fatto l’esempio di Ciro Immobile, che l’altro giorno in Champions League ha fatto vincere la Lazio entrando dalla panchina e segnando una doppietta: è questo l’atteggiamento giusto da avere».
SCELTE DUBBIE
E in attesa di recuperare Bonaventura e Mandragora in vista della Salernitana (in casa viola si respira ottimismo in vista di domenica), nel frattempo la Fiorentina ha riscoperto due titolari nuovi. Kayode ma soprattutto Mina, alla sua prima da titolare in maglia viola: «Non me la sono sentita di mettere insieme Mina e Kayode dall’inzio e la strategia ci ha dato ragione. Michael è stato bravo a farsi trovare pronto su quella palla di Beltran con cui poi si è guadagnato il rigore».
Un penalty, quello fischiato al tramonto della partita, che probabilmente è stata una delle poche scelte felici dell’arbitro olandese Kooij. Protagonista di alcune decisioni discutibili che anche Italiano ha voluto commentare: «Tutti devono mettere in campo qualità, noi così come gli arbitri. Oggi ci sono state decisioni dubbie e abbiamo dovuto giocare anche contro quelle» la stoccata del tecnico.
Di
Redazione LaViola.it