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Stanco, stressato, carico: Prandelli sotto pressione, quante difficoltà in questi mesi
Un uomo teso e spremuto su più fronti, ha affrontato un’impresa molto più grande rispetto alle previsioni. In attesa di Commisso
La bocca può raccontare quello che vuole, gli occhi no, quelli dicono la verità, e allora si capisce dallo sguardo cosa passa nella testa di Prandelli, inutile ricamare sulle parole. Un uomo teso, sotto pressione, spremuto su più fronti, ma anche orgoglioso, coinvolto al 100 per cento in una missione intitolata, né più né meno, salvataggio viola. «Per amore di Firenze», come spesso ha sottolineato lui, scrive La Nazione.
IMPRESA PIU’ GRANDE. Prandelli è un allenatore nella terra di mezzo, non solo in classifica – dove la terra è mediobassa – ma anche un uomo che sembra aver affrontato un’impresa mostruosamente più grande rispetto alle previsioni. E non c’entrano i punti messi insieme, sicuramente meno di quelli che tutti, a cominciare da lui, si aspettavano. È l’ampiezza dei fronti che assorbe energie, perché alla fine le scelte sul campo e le gerarchie sono state chiare, il mestiere dell’allenatore è filato abbastanza liscio, con alcuni alti e bassi nei rapporti in cui è emersa la durezza (per qualcuno) insospettabile di Cesare.
QUANTE DIFFICOLTA’. Il problema è stato tutto il resto, la gestione-ricostruzione psicologica del gruppo, le malinconie personali di alcuni giocatori al tempo del Covid, i danni di un’ambizione appiattita da tempo dentro lo spogliatoio, gli equivoci gestiti, gli sforzi di equilibrio nelle conferenze stampa per far capire qualcosa, ma non tutto, sempre nel segno di una posizione aziendalista. Eppure qualcosa ha bruciato Prandelli da dentro, magari in qualche circostanza lo ha reso meno lucido anche come allenatore, altre volte duro nei salotti tv (su Sky dopo il pareggio contro il Parma) oppure clamorosamente sincero, come a Benevento: «Sono stanco e vuoto dentro». Mai sentite queste parole da lui, incredibile che siano arrivate dopo una vittoria così netta e importante.
IN ATTESA DI ROCCO. In attesa di Commisso, il cui arrivo a Firenze non viene previsto a stretto giro di posta, la posizione di Prandelli (contratto fino a giugno) viene considerata uno degli ultimi problemi dalla Fiorentina. E anche da Cesare medesimo.