Viola che certamente non brillano in campionato. Mentre nelle coppe, per ora, le cose vanno decisamente meglio
Come si può definire fino a questo momento la stagione della Fiorentina? Non fallimentare, non convincente, per ora diremmo strana. Ecco, è una strana doppia stagione, il campionato da una parte le coppe dall’altra. In campionato i numeri e il gioco sono di segno negativo. Nelle coppe di segno positivo. Scrive il Corriere dello Sport-Stadio.
Anche se non possiamo allargarci troppo visto il livello delle avversarie incontrate in Conference League e in Coppa Italia. Tuttavia, la differenza appare chiara. E la ragione è proprio nel doppio, per ora triplice impegno. La Fiorentina non è strutturata per sostenere le tre competizioni. Non ha l’organico (sul piano della qualità) e ha una società e un allenatore alla prima esperienza.
LA MANO
Italiano è un allenatore che deve…allenare. Probabilmente nei prossimi anni metterà a frutto una stagione come questa e saprà destreggiarsi meglio fra tanti impegni. Ma anche per lui è la prima volta. Se pensiamo alla Fiorentina del campionato scorso è facile ricordare il lavoro profondo del tecnico. Come si dice “la mano dell’allenatore”. La stessa mano che quest’anno non riesce a dare una forma omogenea alla squadra. Basta prendere la partita di domenica scorsa. Sul Bologna il lavoro di Thiago Motta era evidente. Ha dato alla squadra ordine e organizzazione. Sia nella fase difensiva che in quella di possesso palla sapeva come muoversi, compatta e con un sviluppo armonioso della manovra.
Era così la Fiorentina di un anno fa e non lo è più adesso. Le squadre di Italiano, dal Trapani alla Fiorentina del primo anno passando dallo Spezia, avevano le stesse caratteristiche del Bologna di Motta. Possiamo sbagliare, ma pensiamo che se la Fiorentina fosse rimasta fuori dalle coppe quest’anno avrebbe confermato il gioco brillante della stagione scorsa. Opinione personale, sia chiaro. Le Coppe rendono tutto più complicato. Ti spingono a scelte particolari che sembrano sbagliate.
Dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia per mano della Cremonese, ultima in Serie A, Mourinho si è difeso dicendo che senza quel massiccio turn-over nei quarti di finale la Roma non ce l’avrebbe fatta a battere l’Empoli. Tranne che a Napoli e a Milano (versante Inter), le coperte sono corte ovunque. E la discontinuità è la regola anche di questa stagione.
LE COPPE
In campionato la Fiorentina è dodicesima e onestamente può, anzi, deve fare meglio. Ha 6 punti di distacco dalla settima posizione occupata dal Torino. Ha il tredicesimo attacco. E contro il Bologna ha giocato un secondo tempo senza idee, senza quel pensiero collettivo che un anno fa era la vera forza del calcio di Italiano. Ognuno portava il suo spunto e si perdeva nella difesa organizzata di Thiago Motta.
Ma se qualcosa tolgono, le coppe qualcosa danno. Poter giocare una semifinale di Coppa Italia (andata e ritorno) contro la Cremonese spinge l’interesse della stagione viola almeno fino alla fine di aprile. E nel frattempo è in programma in questo mese lo spareggio per la seconda fase della Conference League col Braga. Insomma, bisogna aspettare per dare un giudizio definitivo.
Di
Redazione LaViola.it