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Stadio, tempi stretti e rischio slittamento. E i partner finanziari…

Il nuovo stadio «è un’assoluta necessità», ma «i tempi non dipendono da noi». Alla Fiorentina serve anche «un centro sportivo per i giovani». Mario Cognigni parla di Mercafir e futuro viola, di Della Valle e di Chiesa. Ma è la frase sulle scadenze per il nuovo stadio a fare notizia: «Il nostro impegno non è diminuito, ma l’iter buracratico non dipende da noi. E quando dico noi intendo la Fiorentina e il Comune: ci sono altre autorità competenti che devono finire il loro lavoro».

L’agenda per il via ai lavori è chiara da mesi: il sindaco Nardella entro il 31 dicembre aspetta che la Fiorentina presenti il progetto esecutivo per tutta l’area. Nel frattempo il sindaco (che prima ha fatto visita ai Della Valle a Casette d’Ete e poi ha ribadito che «lo stadio sarà pronto nel 2021») si è impegnato a risolvere la questione dello spostamento del mercato ortofrutticolo a Castello, nell’attuale area di proprietà Unipol. Ieri Palazzo Vecchio ha preferito non commentare le parole di Cognigni, ma allo stesso tempo ha fatto sapere che «i tecnici sono al lavoro per rispettare le scadenze».

Qui però sta l’intoppo: la variante urbanistica di Castello sarà adottata solo a fine 2017, dopodiché dovrà essere approvata e resa esecutiva dal consiglio comunale. Un cavillo che rende i tempi per fissare la prima pietra dello stadio più incerti, frena gli investitori e rende complesso il lavoro di Cognigni. Da mesi infatti il presidente cerca partner finanziari per coprire almeno una parte dei 400 milioni di investimento previsti.

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