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Rassegna Stampa

Stadio: Ribery ha preso in mano il futuro della Fiorentina. Contratto a obiettivi?

Ribery

È una sorta di allenatore in campo. Può pensare al suo rinnovo con un contratto a obiettivi. Ha parlato al gruppo prima della sfida con la Juve: è stato uno dei tanti segnali

Quando campione fa rima con motivatore, il giusto mix può risultare alquanto interessante. Franck Ribery, con la sua qualità in campo e talvolta ancor più con il suo saper essere psicologo, è pronto a diventare l’elemento trainante di questo finale di campionato. È stato lo stesso francese a dire di aver parlato al gruppo prima della sfida contro la Juventus, trasmettendo un duplice messaggio: mantenere la tranquillità e fare la partita. Lo scrive il Corriere dello Sport-Stadio.

Lo ha detto direttamente nello spogliatoio ai compagni. Che lo seguono perché ha carisma e perché ha vinto i trofei più importanti, su palcoscenici di alto livello. In prima fila ad ascoltarlo c’è Vlahovic per il quale FR7 è stato fondamentale nella crescita. Lo ha raccontato chiaramente il giovane centravanti qualche settimana fa, quanto sia importante avere il francese al proprio fianco. Su uno come Franck, prima di vederlo scivolare via da Firenze, è necessario allora fare qualche riflessione. E così a fine stagione, FR7 insieme al club viola farà le proprie valutazioni.

IL FUTURO

Quello che stupisce maggiormente di Ribery è che non molla mai. Non lascia un centimetro nelle gambe e nella testa. Un leader e, se possibile, qualcosa in più. La Fiorentina potrebbe cucirgli addosso un contratto ad obiettivo in vista della prossima stagione. Con un ingaggio che sarebbe certamente più basso, forse la metà. Ma con un profilo di livello, come punto di riferimento e quasi un allenatore in campo. Certo dipenderà anche da chi sarà il nuovo tecnico viola. Per lui c’è pure la pista della Bundesliga. Dove in carriera ha dato spettacolo nel Bayern Monaco e ha vinto di tutto.

In Germania è considerato un numero uno. Popolarissimo e forse perfino corteggiato, nonostante i trentotto anni. E chissà cosa significherebbe per lui affrontare da avversario la sua ex squadra, di cui è ancora un gran tifoso. Si spezzerebbe il cuore o sarebbe affascinante? Sicuramente si è già posto questa domanda. Per Franck poi sarà anche un scelta di vita. Perché un altro campionato come questo, lontano dalla famiglia, è difficilmente immaginabile. Vista la nostalgia ripetuta più volte via social dallo stesso giocatore. Moglie e figli hanno fatto il tifo da lontano, ma i chilometri di distanza si sono fatti sentire.

DARE SPETTACOLO

Domenica scorsa è uscito al 27’ del secondo tempo dopo aver pagato un po’ di stanchezza e il primo caldo. Ma ieri pomeriggio ha già lavorato in gruppo al centro sportivo con i compagni per preparare la sfida con il Bologna. In cui vorrebbe dare spettacolo. Nella partita di andata, terminata 0-0 lo scorso gennaio, ha dato fantasia ai viola con qualche guizzo. Anche quando predicava nel deserto in una gara con pochi sussulti.

Al Dall’Ara domenica prossima, nella sfida di ritorno, può essere di nuovo prezioso. Come lo è stato al Franchi contro la Juventus nell’ultima uscita. Perfino quando ha lasciato il campo e si è seduto in panchina per incitare i compagni. Il sostegno da parte sua non manca mai. Via social, dalla panchina o dall’alto dello skybox quando è squalificato o infortunato. Fra giocate, applausi e urla. È sempre Franck.

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