Stadio nuovo, entro Natale il costo dell’Area Mercafir. Commisso attende

Il quotidiano in edicola stamani fa il punto della situazione sullo stadio nuovo, dopo il no definitivo della Soprintendenza al restyling del Franchi

La prima scelta di Commisso era stata il Franchi, scrive stamani La Nazione in merito alla questione stadio. Il prerequisito richiesto dal presidente del club viola è sempre stato quello di poter demolire le curve per realizzare un’opera che, pur conservando gli elementi storico-archiettonici di valore, fosse all’avanguardia per tecnologia, bellezza e comfort. Con negozi, ristoranti, luoghi d’incontro. Ora che la Soprintendenza ha reso ancora più esplicito il no all’abbattimento delle curve, a meno che Commisso non cambi idea, l’unica soluzione percorribile resta quella di realizzare il nuovo stadio nell’area Mercafir.

Perché? In verità perché non ci sono alternative. E Campi, si potrebbe obiettare? L’area di Campi Bisenzio era stata presa in analisi dalla Fiorentina al principio perché i terreni di via Allende erano stati opzionati dalla precedente proprietà per realizzare in quegli spazi il centro sportivo, ma una volta deciso per Bagno a Ripoli, l’interesse è precipitato. Fare lo stadio nei 38 ettari della società immobiliare «Centronord» non è mai stata fra le scelte papabili, ma semmai l’ultima se non si trovasse altro. I motivi? Logistici: con il centro sportivo a Bagno a Ripoli non è comodissimo, ma anche di carenza di grandi infrastrutture e strade di collegamento. Nel corso della conferenza stampa di presentazione del centro sportivo, il patron viola aveva fatto presente la scarsezza delle scelte cui è stato messo di fronte: in pratica o l’area Mercafir o nulla. (…)

Quindi adesso per avere uno stadio nuovo non resta che sperare. Che i tempi per la Mercafir siano accettabili per Commisso. Per farlo in quattro anni ci sarà da correre, lo ha detto anche il sindaco Nardella, ammesso che ci si faccia. E che la cifra a base d’asta per la vendita dei terreni del comparto Nord dell’area di Novoli siano valutati dalla commissione di Palazzo Vecchio e dalla Praxi un «prezzo giusto» che convinca Commisso a partecipare all’asta. Lo sapremo prima di Natale.