All’UE risulta indigesto finanziare la riqualificazione di uno stadio con i fondi per le periferie delle Città metropolitane più sicure e sostenibili
Un colpo di scena inatteso. Quasi un cazzotto nello stomaco. Arriva la tegola dell’Unione Europea. Sotto la lente dell’Ue, che sta ancora valutando il raggiungimento dei 55 obiettivi previsti alla fine del 2022 per assegnare all’Italia la terza tranche dei fondi del Pnrr, oltre alla creazione del Bosco dello Sport a Venezia, c’è proprio il restyling del Franchi. Così scrive La Nazione.
DIETROFRONT. Per il presidente Anci Antonio De Caro un «dietrofront grave e immotivato» della commissione «che ci auguriamo voglia rivedere presto la sua posizione». Tradotto, non si farà restyling? Calma. Il governo ha già dichiarato che «fornirà ulteriori elementi a sostegno dell’ammissibilità di tutti gli interventi», in particolare quelli previsti a Venezia e Firenze. Questo però potrebbe non bastare all’Ue alla quale in tutta evidenza risulta indigesto finanziare la riqualificazione di uno stadio con i fondi per le periferie delle Città metropolitane più sicure e sostenibili. E qualsiasi elemento a sostegno, se l’Ue bocciasse la filosofia, potrebbe non essere sufficiente. Anche se ancora le motivazioni non si conoscono.
71,5 MILIONI. Ballano 55 milioni che, in realtà, si portano dietro il 30% di adeguamento dei prezzi all’aumento delle materie prime. E quindi valgono 71,5 milioni. Del totale di 197 ne resterebbero 125,5 milioni. Pochissimi. Se il centrodestra e in particolare il vicepremier Matteo Salvini a Firenze disse che 200 non sarebbero stati sufficienti, il sindaco Dario Nardella ha già affilato la lama.
Di
Redazione LaViola.it