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Stadio, l’ass. Perra getta acqua sul fuoco: “La cittadella viola non si tocca”

È DAL PIANO regolatore del 1951 che Firenze discute della sua espansione a Nord-Ovest, senza arrivare mai a un approdo definitivo. Fra stop politici, inchieste, passaggi di proprietà e ricorsi al Tar, l’area verde di Castello rimane il regno delle sabbie mobili. Eppure l’assessore all’urbanistica Lorenzo Perra è fiducioso, convinto che l’ennesimo ricorso amministrativo da parte di Unipol – proprietaria di gran parte di quel terreno – non bloccherà né l’aeroporto, né la Mercafir, e di conseguenza non sarà d’intralcio alla cittadella viola.
Assessore Perra, ci spiega la necessità di cambiare questo Pue, che sta per Piano urbanistico esecutivo?
«Perché nel corso degli anni è venuta meno la necessità per una serie di funzioni previste in quell’area».
Per esempio?
«Prendiamo il direzionale: un tempo si pensava che a Castello dovessero essere riuniti tutti gli uffici di Regione, Provincia e Comune. Ipotesi poi tramontata. Stesso discorso per il residenziale: il mercato della casa non è lo stesso dei decenni scorsi. In più, sono maturate altre necessità per il territorio».
Come l’allungamento della pista di Peretola in quella direzione?
«Esatto. Il masterplan dell’aeroporto, su cui si aspetta la firma dei due ministeri interessati dalla Via, sposta le aree di rispetto relative alla futura pista e di conseguenza condiziona “cosa deve andare dove” anche nell’area di Castello».
Nel frattempo, l’amministrazione comunale avrebbe deciso che a Castello debba andare la Mercafir, che non è prevista dal Pue.
«Diciamo così: vorremmo inserire un’area produttiva che non è prevista e che potrebbe consentire il trasferimento di Mercafir».
E Unipol su cosa di preciso ha presentato ricorso al Tar?
«Alla delibera del novembre scorso con la quale, con un atto per adesso più politico che tecnico-amministrativo, il Comune di Firenze ribadisce la necessità di modificare il Pue, redistribuendo le carte e ridisegnando le destinazioni d’uso. Se avessimo proceduto d’imperio alla modifica del Pue, senza consultazione, i soggetti interessati come Unipol avrebbero avuto motivo di opporsi per difendere i diritti acquisiti su quell’area».
Va bene, ma il ricorso lo hanno fatto lo stesso. Allora?
«Ripeto, questo ricorso al Tar non è un elemento di novità. E’ solamente un atto dovuto da parte di una società quotata in borsa che ha necessità di tutelarsi anche rispetto agli azionisti. Che sia così lo dimostra il fatto che non è stata chiesta la sospensiva».
E quindi, quanto manca alla modifica del Pue?
«Abbiamo aperto un tavolo di valutazione, sul quale la disponibilità di Unipol è ampia. Non siamo lontani da un accordo, c’è già una condivisione abbastanza dettagliata. Certo, appena arriveremo alla definizione della Via per l’aeroporto la situazione si sbloccherà, perché sapremo dove si può costruire cosa. E a quel punto molti pezzi del domino andranno al loro posto».
Tutto questo non impantanerà l’iter della cittadella viola?
«Assolutamente no. La Fiorentina ha presentato un progetto e nessuno mette in discussione l’area».
Ci può indicare i tempi di tutte queste procedure?
«Il 2017 sarà l’anno per tutte le varianti: Pue, Mercafir e presumibilmente anche per il masterplan dell’aeroporto».

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