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Rassegna Stampa

Stadio, il gioco del cerino e la mossa di Commisso. La questione curve e la Soprintendenza…

Dalla Fiorentina al Comune, dal Comune alla Soprintendenza e di nuovo alla società viola. Con l’ipotesi Campi Bisenzio…

Se un regista dovesse tradurre in immagini il dibattito (oramai ultra decennale) sulla costruzione del nuovo stadio a Firenze, potrebbe farlo con un cerino acceso che passa di mano in mano. Da Palazzo Vecchio alla Fiorentina, dalla Fiorentina a Palazzo Vecchio, da Palazzo Vecchio alla soprintendenza, dalla soprintendenza alla Fiorentina. Fino a quando il cerino rimane, oramai consumato, in mano a uno dei tre. Sia chiaro: non siamo ancora a questo punto. Anche perché, nel frattempo, dagli Stati Uniti è arrivato Rocco Commisso, il nuovo presidente viola che sopra quel cerino vuole soffiarci. Per buttarlo via e costruire, finalmente e in tempi accettabili, un impianto sportivo moderno e funzionale al progetto di crescita che ha in mente per la Fiorentina. Ci riuscirà?, si chiede il Corriere Fiorentino.

RESTYLING. Commisso ha le idee chiare e un nuovo stadio lui lo vuole costruire «fast, fast, fast». La prima ipotesi su cui lavora è il restyling del Franchi. A dire il vero lui preferirebbe costruire uno stadio tutto nuovo. Costerebbe di meno (intorno ai 100 milioni rispetto ai 160 del restyling) e sarebbe più funzionale alle esigenze della Fiorentina. Ma, per il bene della città, mister Rocco è disposto a ristrutturare il Franchi. Il suo progetto, elaborato dall’architetto Marco Casamonti, salverebbe gran parte dell’impianto del 1931: le tribune, la facciata dell’ingresso principale, la torre di Maratona, le tre storiche scale elicoidali. A dover essere abbattuto sarebbe il 30 per cento della pianta originale, ovvero le attuali curve, salvando gran parte del disegno di Nervi e, ancor più decisivo, salvando dall’avanzata del degrado una realtà oggi viva, nel cuore di Firenze. Perché senza calcio, il Franchi diventerebbe un nuovo inutile bubbone, il suo cemento armato dopo pochi anni senza manutenzione rischierebbe di sgretolarsi.

QUASI NO. Ma quel 30 per cento da buttare giù è «troppo» per una soprintendenza che invece ha autorizzato i famosi pali della tramvia ad oscurare la basilica di Santa Maria Novella o i dehors simili ai catafalchi di Trespiano in piazza della Repubblica. La soprintendenza vorrebbe una soluzione più soft, magari con la costruzione di nuove curve davanti a quelle già esistenti. Soluzione che però non piace a Commisso. In realtà, il patron viola con la sua risolutezza nel chiedere una risposta in tempi brevissimi al Comune (entro fine anno vorrebbe avere un’indicazione certa sul luogo dove poter costruire) sta facendo saltare il gioco del cerino.

CON IL CERINO IN MANO. E ora, alla luce dell’iter tutt’altro che semplice per la coesistenza della Mercafir e di un nuovo impianto sportivo a Novoli, Firenze rischia di rimanere con un pugno di mosche nelle mani. Il sindaco di Campi, Emiliano Fossi, si è fatto avanti con la Fiorentina a gran voce. Nel suo Comune c’è un’area di 30 ettari dove poter avviare il progetto senza particolari intoppi burocratici. E se il patron viola dovesse perdere la pazienza, oltre al mega centro sportivo a Bagno a Ripoli, potrebbe decidere di puntare tutto sulla Piana.

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