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Stadio a Campi, il no degli ambientalisti. Scoccianti: “Rischio idraulico e Parco della Piana. Si rifaccia il Franchi”

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Difesa ad oltranza del Parco della piana. L’osservatorio sulla sostenibilità dice no allo stadio a Campi. Anche per un rischio idraulico. Deve essere rifatto il Franchi

Difesa ad oltranza del Parco della piana. L’osservatorio sulla sostenibilità, che raggruppa varie sigle e movimenti ambientalisti, da Legambiente al Wwf, all’Arci, a Fridays for future, a Change for Planet, per citarne solo alcune, mette le mani avanti sulla possibilità di costruire il nuovo stadio a Campi. Guido Scoccianti, a nome dell’Osservatorio Fiorentino sulla Sostenibilità, parla così a La Nazione:

IMPATTO. “Siamo da sempre contrari al consumo di suolo nell’area della piana. Siamo schierati anche contro la nuova pista dell’aeroporto di Peretola. In questo momento riteniamo importante dare il nostro contributo come associazioni ambientaliste. Non è una questione nè politica, nè di campanile, nè vogliamo andare ovviamente contro le giuste ambizioni sportive della Fiorentina, ma l’impatto sul territorio deve essere valutato. Noi poi siamo abituati non solo a dire no, ma anche a dire come, secondo noi, la questione dovrebbe essere affrontata”.

PROBLEMI. “Secondo l’Osservatorio l’edificazione dell’ipotetico nuovo stadio e degli altri esercizi commerciali connessi andrebbe a ricadere su un’area classificata per quanto riguarda il rischio idraulico come massima pericolosità, classe P3, cioè area inondabile con tempi medi di ritorno inferiori a 30 anni. Si andrebbe quindi a costruire volumi ingentissimi in zona ad alto rischio idraulico, in contrasto con qualsiasi direttiva e logica. L’ipotesi del nuovo stadio si pone inoltre in aperto ed irrisolvibile contrasto con il progetto del Parco della Piana”.

SI’ AL FRANCHI.Ad avviso di tutte le associazioni l’unico percorso sostenibile è quello di abbandonare ogni ipotesi di spostamento dello stadio e di procedere invece ad una ristrutturazione dello stadio Franchi insieme ad una valorizzazione di tutta l’area. Campo di Marte è già pensata come area polisportiva ci sono già collegamenti ferroviari e la tramvia è in corso di progettazione. Rischiamo altrimenti di perdere l’occasione di una grande occasione per lanciare un progetto di ristrutturazione e ripensamento innovativo complessivo, ambientalmente e socialmente sostenibile, di un’area cittadina centrale e vitale come Campo di Marte che potrebbe fare di una rinnovata cittadella dello sport il cuore di una rivisitazione per migliorare a qualità di vita dei cittadini. Al Comune di Campi chiediamo di salvaguardare le aree agricole residue e procedere alla realizzazione effettiva del Parco della Piana, al Ministero dei Beni Culturali di rendere possibile la ristrutturazione del Franchi come struttura da vivere e non solo da guardare. A Palazzo Vecchio di andare avanti sulla ristrutturazione del Franchi”.

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