L’ipotesi Campi Bisenzio è comunemente ritenuta la più rapida per vedere sorgere il nuovo stadio della Fiorentina. Ma è davvero così?
In un lungo focus de ilsitodifirenze.it sul nuovo stadio della Fiorentina, si mette in luce anche l’opzione Campi Bisenzio, per il quale il sindaco Fossi ieri ha ribadito che potrebbe essere realizzato in tre anni. Il portale scrive così:
“A nord sarà riqualificata la Mercafir e Nardella ha assicurato che i tempi saranno contingentati, garantendo a chi costruirà lo stadio di avere a disposizione i lotti liberi dagli immobili attualmente occupati dai mercati generali alimentari entro 24 mesi ed aprire lo stadio al pubblico dopo altrettanti: 4 anni per vedere in città lo stadio aperto ai tifosi.
Tempi che, qualora fossero rispettati, andrebbero ad anticipare quelli per il via libera effettivo della costruzione dello stadio a Campi Bisenzio. Sì, perché per ottenere il via libera nel comune limitrofo a Firenze serve la VAS (valutazione ambientale strategica), la VIA (valutazione d’impatto ambientale), studio di fattibilità, progetto definitivo e progetto esecutivo. Una quantità di documenti ed adempimenti che potrebbero essere svolti in tempi che non si discostano dai 24 mesi che il Comune di Firenze dichiara di impiegare per liberare l’area di Novoli dove costruire lo stadio. Anzi, certi pareri richiedono che a valutare non sia il comune di Campi, ma altre istituzioni ed enti e le progettazioni (nelle varie fasi) non si risolvono in pochi mesi.
Inoltre a Campi Bisenzio esiste un problema di infrastrutture per gestire il flusso degli spettatori: al triplice fischio finale di una partita ci saranno almeno 40.000 persone che contemporaneamente vorranno tornare a casa (con mezzi privati, mezzi pubblici e a piedi). Le prescrizioni della conferenza dei servizi potrebbero autorizzare la costruzione dello stadio a Campi Bisenzio, ma consentire l’apertura al pubblico solo se fossero realizzate determinate infrastrutture e su questo punto Firenze è già molto più avanti rispetto al comune limitrofo.
La grossa discriminante che poteva far optare il patron viola per lasciare Firenze era la possibilità di avere il vero stadio di proprietà (così da incrementare il valore patrimoniale della Fiorentina col valore immobiliare dell’impianto sportivo), mentre a Firenze avrebbe goduto del solo diritto di superficie (che consente di beneficiare degli introiti, ma non del valore immobiliare, poiché scaduta la concessione l’impianto torna nelle disponibilità della Pubblica amministrazione).
Cosa resta in favore di Campi Bisenzio? Senza dubbio i terreni di proprietà privata liberi da immobili, mentre i tempi indicati da Nardella per sgomberare l’area stadio dai magazzini del mercato alimentare (riqualificandolo nel comparto nord) lo sono sulla carta. Ma Nardella ha assicurato che la vendita prevede che nel bando siano inserite clausole vincolate al rispetto dei tempi”.
Di
Redazione LaViola.it