«Oltre 14.000 impianti sportivi in Italia sono inattivi, mai completati o inagibili. Occorrono procedure semplificate, con tempi di realizzazione certi per ritornare ad investire sullo sport». Con queste parole Dario Nardella, deputato Pd e braccio destro di Matteo Renzi, ha presentato con il collega di partito Filippo Fossati, ieri alla Camera, un progetto di legge sui nuovi stadi, che definisce un volano per il rilancio dello sport italiano. Finalità della legge è quella di incentivare, attraverso procedure amministrative semplificate, la realizzazione ex novo o la ristrutturazione di impianti sportivi garantendo maggiore sicurezza e fruibilità della gestione. La legge interessa impianti sportivi di almeno 1500 posti a sedere per impianti al coperto e 4mila posti per impianti scoperti. «In Italia ci sono situazioni da terzo mondo — spiega Nardella — l’ultimo rapporto è datato 2003 e da allora la situazione è peggiorata».
Il mondo dello sport spera che questa possa essere la volta buona. Anche perché a parte le eccezioni di Torino e presto di Udine, gli stadi calcistici (ma anche gli impianti di altre discipline: si pensi ai palazzetti dello sport del basket) sono vecchi, a volte fatiscenti, sempre più vuoti. Per questo il governo Letta ribadisce che «la legge sugli stadi è una delle priorità dell’esecutivo» e questo testo promette di «garantire l’interesse della collettività» (e non solo quello economico dei costruttori). «Gli stadi di calcio sono solo la punta dell’iceberg», dice ancora Nardella, spiegando che la legge punta su tre obiettivi, ovvero «contemplare non solo il singolo impianto sportivo ma anche i complessi multifunzionali, aprire la possibilità ai soggetti privati di intervenire tramite il project financing e la semplificazione dei tempi e delle procedure». I firmatari della legge per l’approvazione puntano sulle larghe intese. Visto che vede tra i firmatari esponenti del Pd, del Pdl, di Scelta civica e del Movimento 5 stelle. Per quanto riguarda l’iter parlamentare i firmatari hanno fissato come «obiettivo ragionevole» la metà del 2014.
«Come sportiva ho girato il mondo e ho potuto valutare come gli impianti sportivi del nostro Paese siano carenti dal punto di vista strutturale e funzionale» ha detto Valentina Vezzali, deputato di Scelta Civica, tra i firmatari della proposta di legge. «Lo dico da madre — aggiunge — credo che tutti i genitori vogliano che i loro figli possano fare attività in sicurezza. Come parlamentare credo che questa proposta di legge sia innovativa ed abbia una marcia in più».
L’obiettivo della proposta, spiega la Vezzali «è quello di mettere in linea le strutture esistenti e quelle da realizzare con gli impianti sportivi europei». «La proposta – conclude Vezzali – ha avuto un’adesione trasversale perché lo sport non ha colore politico».
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Redazione LaViola.it