Non solo il Franchi, anche il Flaminio è da recuperare. Lotito: “Non vado a una conferenza dei servizi al buio. Ci tengo che la Lazio giochi al Flaminio, ma…”
Se a Firenze è in corso il progetto per il restyling del Franchi, a Roma sponda Lazio si parla sempre più del Flaminio, altra struttura progettata da Pier Luigi Nervi. Tanto che nelle ultime ore anche il presidente della Lazio, Claudio Lotito, è tornato sul tema. Ma se la Lazio vuole davvero l’impianto, il tempo inizia a stringere, scrive l’edizione romana de La Repubblica. Dopo mesi di faccia a faccia e scambi di mail tra il presidente della Lazio e il Campidoglio, ieri il percorso intrapreso dal club e dal Comune ha registrato una prima battuta d’arresto. Un passaggio a vuoto pubblico.
CONFERENZA DEI SERVIZI. Da una parte Lotito. Dall’altra, sullo stesso palco, ecco Alessandro Onorato, assessore allo Sport della giunta Gualtieri. Onorato ribadisce la posizione dell’amministrazione capitolina: «O si apre una conferenza dei servizi a strettissimo giro o, nell’interesse pubblico, dobbiamo fare qualcosa». Traduzione: massima disponibilità, ma la Lazio deve sbrigarsi altrimenti il Comune valuterà altri progetti. La risposta è affidata al neosenatore forzista Lotito. Che chiede tempo: «Non potete recuperare 20 anni di inerzia dando scadenze con la clessidra».
MANOVRE. Il Campidoglio invita Lotito a presentare un progetto per l’avvio della conferenza dei servizi, tavolo a cui siedono tutti gli enti e le istituzioni coinvolti nella valutazione dell’opera. Il presidente biancoceleste non pare proprio dello stesso avviso. Ribatte Lotito: «Non vado a una conferenza dei servizi al buio, andrò quando già saprò il risultato. Se poi mi bocciano il progetto, che faccio? E, se invece poi la aprono altri la conferenza prima di noi, allora significa che la giunta non è interessata al progetto della Lazio». Frasi che hanno sorpreso lo stesso Onorato. Nessuno può mettersi a trattare su un progetto del genere in privato. Tocca allora allo staff di Lotito chiarire meglio l’espressione «al buio». Da Formello spiegano che il patron laziale non vuole sapere l’esito finale, ma desidera conoscere quali siano le reali intenzioni dell’amministrazione e se si possono superare dei vincoli. Insomma, capire i margini di manovra per poi stilare un progetto.
PROBLEMI. Aggiunge Lotito: «Io ci tengo tanto al fatto che la Lazio giochi al Flaminio, l’ho proposta io come idea. Prenderlo non è un problema, lo è invece realizzare quello che abbiamo in testa. Che ci facciamo con uno stadio da 12 mila spettatori?», dice Lotito facendo riferimento ai vincoli che pendono sull’impianto realizzato per le Olimpiadi del ‘ 60 da Pierluigi ed Antonio Nervi. «Io sto lavorando per vedere cosa possiamo fare realmente. Bisogna trovare la soluzione giusta sia dal punto di vista romantico, sia strutturale. La copertura, il parcheggio, i posti sugli spalti sono problemi da risolvere. Noi stiamo programmando qualcosa per il futuro».
Di
Redazione LaViola.it