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Stadi chiusi: mazzata da 370 milioni per i club di A. Dal -80 della Juve ai -15 della Fiorentina

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Tra biglietti, abbonamenti e hospitality il conto 2020-21 dei club è salatissimo: si va dal -80 milioni della Juve ai -15 della Fiorentina

Secondo un’indagine della Gazzetta dello Sport, che calcola introiti da biglietteria e abbonamenti oltre all’hospitality, cioè i servizi di categoria superiore offerti al pubblico e agli sponsor, e di tutte quelle attività connesse alla vita degli impianti, ci sono 370 milioni che rischiano di scomparire a causa degli stadi chiusi al pubblico a causa della pandemia. Una situazione che sta dissanguando le casse dei club di calcio. Anche di quelli italiani che pure scontano un ritardo infrastrutturale enorme rispetto alle migliori pratiche europee.

Il meccanismo è andato in tilt e non è un caso se tutti i club, anche i maggiori, abbiano spinto la Figc a prorogare i termini per il pagamento degli emolumenti e ora aspettino con ansia l’ok parlamentare alla sospensione dei versamenti fiscali fino al 30 aprile 2021.La Juventus è quella che paga il dazio maggiore. Gli 80 milioni che il club bianconero rischia di perdere quest’anno derivano per quasi 15 milioni da tutte le attività collaterali, compresi gli eventi “no match day” (4 milioni). L’Inter ha messo nel conto circa 60 milioni di potenziali perdite, il Milan segue a quota 40 milioni di mancati ricavi. Con l’Olimpico chiuso al pubblico la Roma deve rinunciare a 38 milioni su base annua. Atalanta e Lazio, stimano mancati incassi stagionali per 20 milioni a testa. Il Napoli, 17 milioni, la Fiorentina 15, l’Udinese 11 e via discorrendo.

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