A San Siro ha messo a referto 11 km di distanza. Su quell’occasione per far male all’Inter poteva far meglio. Lo step del ‘fare più gol’ è ancora da fare
Gaetano Castrovilli corre, tanto. 11 i km messi a referto nella gara di San Siro. In avanti, indietro, in fase di costruzione, di rifinitura, e di tiro in porta. Da San Siro, tuttavia, torna a Firenze con votazioni in pagella tra il 5.5 e il 6. Non di più. Perché quell’occasione sprecata pesa.

MIGLIORARE. Lo ha detto più volte Giuseppe Iachini. Lo ha detto anche Roberto Mancini che lo segue con grande attenzione in ottica nazionale. E lo ha ammesso lui stesso. Da lui la Fiorentina e il tecnico viola si attendono più reti. Perché lo ha nelle corde, perché è quello che della mediana viola ha maggior licenza di attaccare, e perché su 31 conclusioni in porta ha messo a referto solamente tre gol. Diverso questo errore rispetto a quello dell’Olimpico con la Lazio in cui Strakosha è volato a dire di no a quel piazzato sul palo lungo, ieri sera poteva e forse doveva fare di più in quella circostanza.
SPRAZZI DEL VERO CASTRO. Che Castrovilli stia tornando quello visto prima dell’infortunio di fine 2019 è un dato di fatto. Lucidità, fluidità nella corsa e nelle giocate, e nei suggerimenti per i compagni, si stanno riavvicinando a quelli dei tempi migliori. Che, val bene ricordarlo, sono quelli di un calciatore classe 1997 al debutto assoluto in Serie A. E che in pochi mesi è passato dal giocare al Tombolato di Cittadella dinanzi a mille persone o a Castellammare di Stabia con la sua Cremonese alla scala del calcio di San Siro, tempio sacro del pallone. Pieno, o vuoto, che sia stato. Con vista sulla Nazionale.
CRESCITA. Dopo aver indossato la maglia numero otto è pronto a prendersi quella numero dieci. Ancora a Firenze, perché su questo non c’è dubbi di sorta. Nonostante proprio Conte e l’Inter abbiano più volte mostrato una voglia matta di portarlo in nerazzurro e anche il Napoli ci abbia provato a gennaio mettendo sul piatto quasi 40 milioni. Per lui potrebbe arrivare un nuovo rinnovo di contratto a fine stagione. L’anno prossimo sarà ancora a correre con la maglia viola indosso. E ora manca l’ultimo gradino da superare: diventare più cinico sotto porta. Come gli hanno chiesto tutti coloro che lo hanno visto lavorare. Evidentemente può farlo.

Di
Gianluca Bigiotti