All’esuberanza e alla follia tipica del ruolo preferisce raziocinio e nervi saldi. Marco Sportiello è arrivato da un anno a Firenze, città dove si è ambientato e dove vuole rimanere a lungo. Il suo modo di parare forse non ruba l’occhio, ma è efficace e dà i suoi frutti. Il futuro non è ancora del tutto definito, a giugno sarà la Fiorentina a decidere se riscattarlo versando sei milioni all’Atalanta. La società riflette, ma in fondo Corvino ha già scelto: Sportiello è destinato a difendere la porta viola ancora per molto tempo. Da parte sua intanto Marco non può che lavorare per mantenere la leadership che si è conquistato sul campo. Nonostante abbia ancora venticinque anni, Sportiello si comporta da veterano.
Ogni giorno al campo segue con attenzione i consigli del preparatore Alejandro Rosalen Lopez che qualche tempo fa lo ha paragonato a Zubizarreta, storico portiere del Barcellona e della nazionale spagnola. In ben sette partite quest’anno è riuscito a mantenere la porta inviolata, con una media di una volta ogni tre gare. Niente male per una squadra a metà classifica. Piccole rivincite anche nei confronti di chi negli ultimi mesi non gli ha dato fiducia come Gasperini a Bergamo e Sousa a Firenze.
A Firenze ora sta andando tutto per il meglio. Domenica scorsa a Genova è riuscito in una parata spettacolare su Kownacki che a molti ha ricordato quella di Toldo su Kanu del 1999. Una grandissima parata che fa il paio con la super prestazione proprio con la «sua» Atalanta nel girone d’andata, nella quale parò anche un rigore al Papu Gomez. Insomma, Marco sta vivendo un momento felice della sua vita sportiva. Sta bene a Firenze e vuol continuare con quella che considera una maglia prestigiosa, nonostante un campionato finora non troppo esaltante della squadra. Nel frattempo continua a coltivare il sogno Nazionale. Sarebbe un ritorno per lui che era nei trenta pre convocati di Conte per gli ultimi Europei.
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Redazione LaViola.it