Intervista alla Gazzetta dello Sport per Marco Sportiello. Ecco alcuni passaggi:
Da potenziale erede di Buffon a panchinaro nell’Atalanta di Gasperini e nei cinque mesi passati con Sousa a Firenze. Dove sta la verità? «Non ero un fuoriclasse prima, non sono diventato scarso adesso. Mi lascio alle spalle un anno pesante. L’Atalanta ha fatto scelte diverse. Le ho accettate anche se non è stato facile. Poi, è arrivata l’offerta della Fiorentina e sono tornato a sorridere. Non è stato semplice per la mia famiglia sopportarmi in questo periodo nero».
Che cosa le ha insegnato quest’anno da panchinaro? «Che ogni allenatore è diverso. Ha le sue idee e quindi ti devi adattare. Per un portiere tra l’altro è tutto più complicato. Se sei il secondo, non giochi mai. Purtroppo momenti così possono capitare nella carriera di un calciatore».
Anche nella Fiorentina ha avuto poco spazio. «Sapevo che c’era Tatarusanu. Non si cambiano le gerarchie durante il campionato ma io dovevo cambiare aria. A Bergamo non ci volevo e non ci potevo più stare. Questi mesi mi sono serviti per integrarmi nel gruppo e per conoscere Firenze».
La Fiorentina ha una grande tradizione di portieri. «Mi piacerebbe fare una piccola parte del percorso di Toldo in maglia viola. Un mito».
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Redazione LaViola.it