Il giornalista critico su Palladino: “Lo vedo in confusione. Rispetto al ko col Monza vedo cose ancor più preoccupanti”
Luca Speciale, giornalista di LA7 e tifoso della Fiorentina, è intervenuto ai microfoni di Radio Bruno. Queste le sue dichiarazioni: “Si conferma una regola non scritta del calcio: nel momento in cui, in un mese di mercato, cerchi ma non trovi un vice Kean, dopo l’attaccante subisce una squalifica e poi un infortunio. È stato un brutto momento, perché ha riportato alla memoria un momento bruttissimo, però per fortuna mi sembra che tutto si sia risolto per il meglio. L’episodio può aver condizionato il futuro della gara per la Fiorentina, che però ieri in campo non era proprio scesa. La partita col Como era talmente brutta che non poteva essere frutto del caso, già quella partita ci raccontava qualcosa che non va. Era difficile che ieri vedessimo un’altra Fiorentina. Quado vai a giocare contro formazioni che vanno a cercare i punti con una certa determinazione e rabbia, che usano il fisico in maniera differente rispetto a quello che fa la Fiorentina, allora ne prendi. Quello che non mi è piaciuto di ieri è che a un certo punto hai cominciato a giocare per pareggiarla”.
RIVEDERE LE 8 VITTORIE DI FILA. “Forse dobbiamo andare a cambiare l’angolo di prospettiva: quelle 8 vittorie di fila tanto celebrate vanno un po’ riviste. Così come la partita con l’Inter, che è stata giustamente celebrata come la più bella della stagione. Però fra quelle 8 vittorie ce ne sono diverse che sono arrivate grazie a un attaccante che trasformava in oro tutto ciò che toccava, a un portiere che incollava alle mani tutto ciò che gli arrivava. Alcune sono episodiche e frutto di una determinazione difensiva. Ma anche a enormi demeriti degli avversari: penso alla Roma di Juric vista a Firenze. In quelle 8 vittorie la Fiorentina ha sempre vinto, ma non sempre convinto: non eravamo davanti a una squadra di Champions League. Non ho mai visto grandi idee da parte di questa squadra, ho visto ottimi giocatori che in determinati momenti hanno risolto tanti problemi, nel mezzo una squadra molto lenta, impacciata, che in dei momenti ha paura anche della sua ombra. Come ieri, che si mette a giocare per il pareggio perché è uscito Kean e poi prende gol”.
HA SENSO ESONERARE PALLADINO. “Dopo la sconfitta col Monza la mia idea era questa: cambiare allenatore tanto per cambiarlo, a metà stagione, non ha molto senso. Il tutto se dall’interno la società ha l’impressione che la squadra sta con l’allenatore e che non ci siano particolari nel cuoe dello spogliatoio. I progetti si fanno da stagione a stagione: magari dopo arriva il traghettatore e non il risolutore. Oggi, rispetto a quel momento, ho visto delle cose che sono ancor più preoccupanti, nonostante l’allenatore abbia ricevuto un aiuto dal mercato – salvo la questione inspiegabile del vice Kean -. Secondo me l’allenatore è un po’ in confusione, avere tante alternative lo portano a fare molti esperimenti e a volte a ripeterli, come Beltran sulla fascia col Como, che sappiamo che non serve a niente”.
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Redazione LaViola.it