L’Inter lotta coi paletti del fairplay finanziario, panorama non semplicissimo, 45 milioni in plusvalenze da incassare entro il 30 giugno. Un lavoraccio per il d.s. Piero Ausilio, che comunque negli ultimi anni ha saputo riemergere da situazioni ai limiti dell’impossibile senza dover ricorrere a sacrifici eccellenti. L’Inter deve assolutamente evitare le sanzioni Uefa per poi permettersi un mercato importante da luglio in poi, scrive La Gazzetta dello Sport. Spalletti è stato chiaro con Suning: servono giocatori per puntare ad uno step superiore. Chiesa è la primissima scelta. L’esterno viola, in particolare, sta subendo un pressing indiretto mica da ridere dall’ambiente interista.
I nerazzurri sono pronti a uno sforzo decisamente importante per arginare la concorrenza di Napoli e Juventus, club che sono arrivati ad offrire alla Fiorentina 50 milioni e due giocatori. Le due contropartite tecniche messe sul piatto da Marotta sono Mandragora e Pjaca, e la cosa inizia inevitabilmente a fare gola al club dei Della Valle. L’Inter chiede pazienza al ragazzo, e sta preparando una controffensiva da circa 55-60 milioni in contanti, mossa che però non può prendere vita se prima non verranno superati tutti i paletti Uefa. Insomma, c’è il rischio di arrivare tardi, anche se Ausilio ha una buona carta da giocare, ed è quella di Enrico Chiesa, papà-manager di Federico. Chiesa senior preferirebbe che il ragazzo giocasse un altro anno a Firenze, ma in caso di «cessione forzata» si dice che abbia in testa l’Inter come soluzione migliore per la crescita del figlio.
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Redazione LaViola.it